Wolfgang Helbig e la “fibula prenestina” nella scienza dell’antichità del suo tempo

Wolfgang_Helbig (1)Redazione Cultura – Il fascino dell’archeologia nell’antichità, ci porta ad analizzare la storia di Wolfgang Helbig famoso archeologo tedesco che nel 1887 presentò per la prima volta la “fibula prenestina” all’Istituto Archeologico Germanico di Roma. La spilla d’oro venne ritrovata intorno alla metà del VII secolo avanti Cristo presso Palestrina, che reca una iscrizione in latino arcaico, che è considerata uno dei piu’ antichi documenti scritti in lingua latina. La sua autenticità è stata oggetto di lunghi dibattiti fin quando nel recente 2011 è stata accertata la corrispondenza delle tecniche di fabbricazione di questo monile con quelle dell’epoca ipotizzata dagli esperti in archeologia antica. Attualmente è esposta presso il Museo Nazionale Preistorico Luigi Pecorini di Roma.

Nel 2009 venne organizzato un convegno  in occasione dei 170 anni dalla nascita di Wolfgang Helbig (1839–1915), voluto fortemente dall’Institutum Romanum Finlandiae  con il preciso scopo di  ricordare la figura di questo importante archeologo tedesco, proponendo come tema alcuni dei numerosi filoni d’indagine, con cui il noto studioso aveva dato il suo apporto all’arricchimento degli studi classici. Villa Lante al Gianicolo, sede dell’institutum, era certamente il luogo più idoneo per celebrare l’avvenimento, perché proprio qui lo Helbig ebbe la propria residenza, insieme alla famiglia, a partire dal 1° ottobre 1887 e dove rimase fino alla sua morte, avvenuta quasi trenta anni più tardi. Il lungo soggiorno contribuì forse a creare un particolare filone di continuità con i successivi occupanti della villa, tant’è che quelle attività intellettuali, che si svolgevano all’epoca del famoso salotto di Nadine e Wolfgang, animato da incontri letterari e intrattenimenti musicali, sono proseguite nel nostro istituto, tuttora frequentato dai più eminenti studiosi, grazie agli eventi culturali promossi dagli attuali padroni di casa. La nobile dimora venne, infatti, ceduta dal figlio dei coniugi Helbig, Demetrio (1873–1954), pioniere dell’Aeronautica italiana e generale del Genio Aeronautico, nonché docente di chimica industriale, allo Stato Finlandese, che l’acquisì nel 1950, utilizzando i fondi raccolti dalla Fondazione institutum Romanum Finlandiae, che gestisce l’istituto Finlandese a Roma, inaugurato nel 1954.

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