Parma; apertura in grande stile dello stand di Serafini Antichità

serafini-parma-1Parma – E’ sicuramente l’evento dell’anno il Mercante in Fiera di Parma che apre i battenti da domani e fino al prossimo 9 ottobre. Una vera e propria città antiquaria nella quale più di mille espositori, da tutte le piazze antiquarie europee, esibiscono le proprie scoperte a decine di migliaia di visitatori professionali, collezionisti e cultori della memoria. Il primo ottobre 2016 dunque ci sarà il via per un evento unico, uno tra i più importanti appuntamenti del settore su scala europea: più di mille operatori presentano le proprie opere di modernariato, antichità e collezionismo scovate nei loro viaggi. Migliaia di proposte preziose ma anche curiose o solamente “riscoperte di un nostro recente passato”. Due grandi appuntamenti in primavera e autunno a Parma, nel cuore dell’Emilia e dell’Italia, a due passi dal mondo per scegliere tra migliaia di pezzi di stili diversi,  verificare le tendenze del mercato, scoprire nuove filiere collezionistiche, conciliare gli affari con un piacevole soggiorno nella capitale della Food Valley, la città della cucina ma anche della musica e dell’arte. Il primo ottobre si aprono i battenti e le telecamere sulla sessione autunnale, che vede protagonisti tra i maggiori gruppi che operano in questo settore. In particolare è stato completato l’allestimento da parte dello Staff di Serafini Antichità che è presente  nel settore 6, con collezioni esposte  che si faranno apprezzare in tutto il mondo. Lo stand è stato  allestito nel padiglione n.  6 stand C 054. Il Mercante in Fiera è presente con passaggi pubblicitari sulle principali televisioni nazionali.

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Serafini Antichità; dal 1 ottobre a Parma al “Mercante in fiera”

Serafini Antichità al Mercante in fiera di Parma

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Serafini Antichità sarà presente con un suo stand alla trentacinquesima edizione del Mercante in fiera che si svolgerà a Parma dal 1 al 9 ottobre 2016, una vera e propria città antiquaria nella quale più di mille espositori, da tutte le piazze antiquarie europee, esibiscono le proprie scoperte a decine di migliaia di visitatori professionali, collezionisti e cultori della memoria. E’ un evento unico, uno tra i più importanti appuntamenti del settore su scala europea: più di mille operatori presentano le proprie opere di modernariato, antichità e collezionismo scovate nei loro viaggi. Migliaia di proposte preziose ma anche curiose o solamente “riscoperte di un nostro recente passato”. Due grandi appuntamenti in primavera e autunno a Parma, nel cuore dell’Emilia e dell’Italia, a due passi dal mondo per scegliere tra migliaia di pezzi di stili diversi,  verificare le tendenze del mercato, scoprire nuove filiere collezionistiche, conciliare gli affari con un piacevole soggiorno nella capitale della Food Valley, la città della cucina ma anche della musica e dell’arte. Noi ci saremo al padiglione 6 stand C054

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Il fascino del carrillon nella sua cultura storica

carillon-1Un’altro oggetto di particolare fascino e complemento d’arredo è il carrilon, che da generazioni delizia con la sua particolare musica e design con pezzi unici che si trovano presso il nostro show room, che vi invitiamo a visitare.

L’antenato del “carillon” (come lo intendiamo ora) era un congegno completamente meccanico costituito da 4 campane collegate opportunamente con la tastiera di un organo. Il nome deriva dal latino medioevale “quatrinio”, ossia 4 campane. Ancora oggi questi tipi di carillon, seppure con materiali moderni vengono ancora costruiti, ed un diffuso movimento culturale ne conserva l’uso.

Con l’invenzione dell’orologio meccanico si passò ad avere congegni musicali alimentati dalla stessa carica: l’orologio muove una ruota che con appositi pioli azionano delle leve che percuotono una serie di campanelle. Variando la posizione dei pioli si possono così comporre una infinita serie di melodie.

La storia ufficiale del carillon comincia nel 1796, quando l’orologiaio svizzero Antoine Favre perfezionò il concetto dell’orologio musicale a congegni di dimensioni ridotte. Inizialmente vennero utilizzate ruote dentate per colpire le lame metalliche apposite accordate; in seguito queste ruote vennero sostituite da cilindri dentati più pratici e stabili.

A quell’ epoca la fabbricazione dei carillon era molto artigianale. Le parti, infatti, erano eseguite individualmente da artigiani a domicilio. Questi ultimi erano spesso dei contadini che approfittavano delle lunghe giornate invernali per guadagnare un po’. I meccanismi musicali erano poi assemblati e inseriti nei cofanetti da altre persone assunte dai fabbricanti stessi.
Verso il 1820 si ebbe l’idea di sostituire le lamine segmentate con un pettine o tastiera fatto di un solo asse per aumentare la risonanza.
Il miglioramento più importante fu in seguito l’invenzione degli smorzatori la cui funzione era di limitare le vibrazioni parasite delle lamine. Questi smorzatori erano inizialmente costruiti con piume di pollo.

Verso il 1875, Charles Paillard, i fratelli Nicole e molti altri fabbricanti svizzeri cominciarono a produrre carillon in maniera industriale. I metodi cambiarono e i miracoli dell’industrializzazione permisero di inventare macchinari capaci di riprodurre i cilindri in grande quantità e a costi ridotti. Fu così che si riuscì a superare la concorrenza dei fabbricanti francesi, tra i quali ricordiamo l’Epée. 
Altre innovazioni ebbero l’obiettivo di accentuare il ritmo delle melodie e di rendere i carillon più ricchi, dal punto di vista della resa sonora.
Oggi i meccanismi da noi utilizzati (Sankio) sono di primissima qualità e si avvalgono di tecnologia computerizzata avanzata

Il grammofono, storia e fascino della musica di un tempo

DSCN0934ll fascino del grammofono come complemento d’arredo. Una simbiosi che rende unici gli ambienti, nel ricordo delle epoche in cui la musica veniva celebrata con queso strumento. Lo show room di Serafini Antichità, vanta una prestigiosa collezione di pezzi unici, in ottimo stato di conservazione e che racchiudono tutto il fascino della storia. E per quanto riguarda l’aspetto dei costi, le collezioni presentano offerte che consentono a tutti l’accessibilità ma anche con proposte di alta selezione.

Il grammofono, anche detto giradischi, è uno strumento molto antico, che viene annoverato tra i primi dispositivi in grado di registrare e riprodurre il suono, la sua invenzione si deve a Thomas Edison, colui che inventò la lampadina.

La prima versione del grammofono si ebbe nel 1877, sotto il nome di ‘fonografo’, di fatto circa 30 anni dopo l’invenzione del telegrafo Edison ideò un ripetitore telegrafico che era in grado di incidere le linee e i punti del codice morse direttamente su un disco, definendo graficamente, per mezzo di una punta, una traccia a spirale, in modo che il suono potesse essere riascoltato più volte senza alcun intervento esterno.

Il 17 luglio di quell’anno Edison si accorse che la puntina scorrendo sul disco ad una velocità piuttosto elevata era in grado di riprodurre dei suoni che ricordavano la voce umana, fu per questo che l’inventore decise di cercare un sistema per poter registrare la voce, fu così che il 21 novembre annunciò la sua invenzione e pochi giorni doIpo ne diede dimostrazione ai suoi collaboratori.

La prima riproduzione del suono non fu ottima, difatti Edison dovette scontrarsi con lo scetticismo dei suoi collaboratori, egli infatti durante la sua prima registrazione, mettendo in moto il prototipo facendo ruotare la manovella, disse in direzione del fonografo: ‘Mary had a little lamb'(Maria aveva un piccolo agnello), sistemando dunque l’ago al punto di partenza e tornando a girare la manovella il fonografo ripeté il suono in una qualità pessima, ma in ogni caso la macchina funzionò, aveva solo bisogno di qualche perfezionamento.

Nel 1878, e più precisamente il 18 febbraio, Edison ottenne il brevetto del suo fonografo e insieme ad altri soci diede vita alla ‘Edison Speaking Phonograph Company’, con lo scopo di vendere il fonografo non direttamente ai clienti privati, bensì a di proporlo in fiere e luna park, facendolo funzionare con l’inserimento di un gettone, questo avrebbe incuriosito la gente e avrebbe reso famosa la sua invenzione, e così fu.

Dunque vi aspettiamo presso il nostro show room a Civita di Oricola… a due passi dall’uscita autostradale A24 Carsoli Oricola e nelle vicinanze dell’area di Servizio Civita Sud.