Feste all’aperto, ecco gli antichi ombrelli colorati tibetani in vendita o noleggio

Ormai l’estate è alle porte, passata questa prima fase critica maggiolina, poi ci sarà spazio per feste e conviviali all’aperto tutte da vivere e da godere. Serafini Antichità propone sia in vendita che in noleggio questi fanstastici ombrelli tibetani, realizzati in prezioso tessuto cartonato e colorato. Un modo per valorizzare uno spazio, anche interno ma soprattutto dedicato all’esterno per dare un tocco di colore e di ambiente e rendere più suggestive cerimonie ed occasioni di ritrovo. Ideale anche per allestimenti alle nozze estive, rinfreschi, feste di laurea e ove necessario un tocco di colore e di fascino unico nel suo genere. Per informazioni rivolgersi presso lo Show room di Serafini Antichità o presso il Temporary Store.

Arriva il bianco che incanta, il fascino negli interni e negli esterni con le nuove proposte di Serafini Antichità

Eccola la bella stagione è arrivata. Temperature miti, cieli azzurri, e in un attimo torna la voglia di godere degli spazi aperti e di vivere tutto con un entusiasmo diverso. Il Bianco che incanta, è la nuova collezione di arredi selezionati da Serafini Antichità per voi. Dagli interni, agli esterni per le belle tavolate conviviali degustative, ai particolari d’arredo ma anche spazio per una “nuova”, ma “antica” bici, un cult di grande effetto che colora il giardino e stupirà i vostri amici e commensali. Val bene dunque l’occasione di fare una visita al nostro show room per apprezzare anche i nuovi elementi di restauro, opportunamente tinti di bianco per conferire un nuovo aspetto più moderno ed attuale a mobili antichi di pregio. Dunque vi aspettiamo presso l’amplissimo show room, dove personale specializzato vi potrà guidare nelle vostre scelte e valutazioni.

 

 

 

 

Eccezionale, in arrivo la giornata degli sconti pazzi con il black friday -50% reale!!!

Sicuramente si tratta di una occasione da non perdere. Lo show room apre le porte ad una promozione incredibile, con sconti reali del CINQUANTAPERCENTO . Serafini Antichità rinnova dunque il  Black Friday, la giornata promozionale esclusiva che da qualche anno sta prendendo piede anche in Italia.  Si tratta del prossimo venerdì  20 aprile Serafini Antichità offre una opportunità unica ed irripetibile, con la vendita di un eccezionale sconto del 50% su tutti gli allestimenti dell’amplissimo show room. Dunque sarà giornata intera dalle 9 alle 20 in cui si potrà approfittare per visitare i reparti dedicati, le stanze dedicate nella struttura di oltre seimila metri quadrati allestita a Civita di Oricola, loc. Colle San Giovanni, facilmente raggiungibile dalla Tiburtina (incrocio detto delle quattro strade, salita in direzione di Civita) e dalla A24, uscita casello Carsoli Oricola, e proseguendo in direzione di Oricola – Piana del Cavaliere. Molte le collezioni di oggettistica, design, arredi di pregio accesibili, unici nel loro genere. Una scelta amplissima per una occasione irripetibile anche per fare regali originali a costi tagliati del 50%. Dalle offerte del black friday sono escluse i pezzi in conto vendita.

 

 

 

Pasqua di Resurrezione 2018, gli auguri di Serafini Antichità. Show room sempre aperto!

Pasqua è una occasione per vivere insieme il calore della pace, della convivialità. Una occasione propizia per chi è in giro nel comprensorio per tuffarsi nella atmosfera delle collezioni di Serafini Antichità. Il nostro show room sarà aperto sempre, sia nel giorno di Pasqua che in quello di Pasquetta per guidarvi in un viaggio emozionante nella suggestiva expo allestita in oltre 3000 metri quadrati. In questa occasione il nostro gruppo augura alla clientela pace e serenità a tutti!

Centro storico dell’Aquila, al via la promozione di Serafini Antichità: sconti del 35% per gli arredi di immobili in zona rossa

Il centro storico dell’Aquila deve ripartire. Molti sono gli immobili che sono interessati da lavori di ristrutturazione edilizia sia a livello abitativo che commerciale,  per far vivere ancora il cuore pulsante della capitale aquilana. Questa tipologia di immobili, porta con sè storia, cultura, fascino spezzati dal terremoto del 2009. Gli immobili del centro storico sono particolari, unici nel loro genere, e purtroppo il sisma ha distrutto anche molti degli arredi che erano in queste case, nei negozi o studi professionali. Cosicchè per contribuire a far rivivere nel giusto modo il centro storico dell’Aquila, Serafini Antichità in collaborazione con Arimas Business Center  lancia un format specifico per gli immobili ricadenti nel centro storico (zona rossa) per i quali gli acquisti di arredo antichità sono scontati eccezionalmente nella misura del 35%. Un modo per favorire la ripresa e per caratterizzare quegli ambienti con arredi significativi e pertinenti rispetto al restauro e al fascino del cuore pulsante della città dell’Aquila. Serafini Antichità, dunque parte con questa promozione che sarà attiva per tutto l’anno 2018.

Potranno essere scelti arredi in expo presso l’amplissimo show room di Serafini Antichità sito in Civita di Oricola (uscita A24 Carsoli-Oricola) loc. Colle San Giovanni.

Per essere meglio seguiti si consiglia di prenotare la visita che sarà guidata da personale specializzato per consigliarvi in ogni suo aspetto.

Per usufruire dello sconto si dovrà dimostrare la disponibilità di un immobile a qualsiasi titolo (proprietà, affitto, comodato) ricadente nella zona rossa del centro Storico Aquilano. Successivamente all’acquisto si dovrà parimenti dimostrare con immagini fotografiche precedenti e successive all’avvenuto arredo, è possibile procedere anche a sopralluoghi in loco. Serafini Antichità vi guiderà nella scelta con una amplissima collezione di cui si dispone nello show room di oltre cinquemila metri quadrati. Possibilità di preventivi e consulenza d’arredo. Gli aderenti al format, saranno inoltre inseriti gratuitamente nel portale web di Arimas Business Center in qualità di customer.

 

 

 

Ogni informazione può essere richiesta presso il Temporary Store  Serafini Antichità situato in Carsoli presso il Centro Commerciale L’Airone – Arimas Business Center primo piano contattando il nr. 0863/995421 oppure inviando una mail con richiesta di contatto al seguente indirizzo: redazione@confinelive.it

 

 

 

 

 

 

Equinozio di primavera; il passaggio di consegne verso la stagione della rinascita

Chi celebra l’Antichità nella sua storia e nel fascino dei suoi mobili, arredi e suppellettili, non può non osservare un fenomeno che riguarda per l’appunto il passaggio tra le stagioni. Da sempre il tempo è un osservato speciale nelle mappe, nei quadri e negli arredi di diverse epoche e periodi storici. Anche le collezioni di Serafini Antichità si predispongono dunque a questa fase che porta nuove expo in linea con i periodi dell’anno che si susseguono.

L’equinozio di Primavera è uno degli eventi astronomici meno rari (avviene due volte all’anno), ma è sempre un momento che celebra un “passaggio” da una stagione all’altra. Una tappa della vita che inesorabilmente avanza. E anche se le temperature e le condizioni meteo ci riportano all’inverno,  oggi alle 17:15 sarà l’equinozio di primavera e quindi il Sole attraverserà, passando dall’emisfero australe a quello boreale, l’equatore celeste toccando il cosiddetto punto vernale: ovvero l’intersezione tra l’ eclittica e l’equatore celeste. Questo istante non è fissato sul calendario, ma cambia perché ovviamente il calendario stesso non riesce a misurare con perfezione il moto della Terra attorno al Sole (per questo si verificano gli anni bisestili con un giorno in più per il mese di febbraio). Fino al 2102 l’equinozio di primavera sarà dunque  sempre anticipato;  il 20 o qualche volta anche il 19. Il 21 marzo, invece, è la data ufficiale e convenzionale con cui inizia la primavera, ma come nel caso attuale non corrisponde con esattezza all’evento.  La parola equinozio deriva dal latino æquinoctium, ovvero “notte uguale”. Dopo l’equinozio di primavera il dì – cioè quella parte del giorno in cui c’è luce – continua ad allungarsi ogni giorno fino al solstizio d’estate: a quel punto le ore di luce cominciano a diminuire, tornando pari a quelle di buio nell’equinozio d’autunno, e ricominciando ad aumentare solo con il solstizio d’inverno. Estate e inverno iniziano nei giorni di solstizio, in cui le ore di luce sono rispettivamente al loro massimo o al loro minimo. Tutto l’opposto ovviamente nell’emisfero australe. Dall’inizio del nuovo millennio l’equinozio di primavera è stato il 21 marzo in due occasioni, nel 2003 e nel 2007, e tornerà a esserlo solo nel 2102. Nel 2044 e nel 2496, cadrà invece il 19 marzo.

Le sensazioni dell’arrivo primaverile nell’uomo possono essere molteplici. Innanzitutto può cambiare anche l’umore e la predisposizione alla gestione di problematiche e delle vicissitudini della vita con maggiore energia. Si apre una fase che ci porta verso la stagione più amata per eccellenza quella estiva in cui ci si riposa e c’è aria di vacanze. La primavera ci porta la voglia di stare un pò di più all’aria aperta, di fare attività fisica e di confrontarsi con maggiore disponibilità con gli altri. Ogni equinozio è un nuovo passaggio di fasi che regolano, ma condizionano da sempre la vita umana, e la primavera in particolare porta con sè il fascino di una rinascita interiore. La natura ci offre degli spettacoli magnifici, il rifiorire delle piante essiccate dal gelo e dalla stagione invernale, i profumi dei glicini, i colori di una natura che si sveglia, in perfetta sintonia con l’uomo che altro non può fare che osservare effetti da lui incondizionabili. Ci si arrende di fronte al mistero esoterico ed universale di tutto questo, e conosciamo molti aspetti su dimensioni diverse solo grazie a studi approfonditi che hanno compiuto saggi e colti uomini che ci hanno preceduto nei loro cammini della vita. (PressOfficeSerafiniAntichità)

Secondo ottocento, la storia negli scrittoi di una epoca che ha lasciato il segno

Il secondo Ottocento è caratterizzato da profonde trasformazioni in tutti gli ambiti. Molta storia è passata attraverso affascinanti scrittoi che sono stati protagonisti di cultura, storia e di scrittura. Questo in particolare è un pezzo unico nel suo genere, disponibile presso il nostro show room,  che porta con sè la cultura di un periodo che ha segnato la storia di molte generazioni attuali: la seconda metà dell’ottocento.  Le aspirazioni per un’identità nazionale, che avevano animato il primo Ottocento, connesse alle istanze democratiche e libertarie, culminano nel 1848 nei moti di ribellione alle monarchie assolute instauratesi dopo il Congresso di Vienna .  L’evento più significativo e che produce un’eco maggiore nel resto del continente si verifica in Francia: qui viene destituita la monarchia degli Orléans e proclamato un governo provvisorio della Repubblica, seppur di breve durata, poiché già nel 1848 sale al trono re Napoleone III, che diviene poi imperatore (dal 1852 fino al 1870). I moti si diffondono a macchia d’olio nell’Europa intera: dalla Germania, con la rivolta contro Federico Guglielmo IV di Prussia, all’Olanda, alla Polonia, alla Russia, all’Ungheria. In Italia le lotte del Risorgimento porterannno nel 1861 all’unificazione nazionale sotto la monarchia sabauda. E se pure gli eventi successivi al 1848 vedranno il ritorno a governi più moderati, che soffocheranno gli slanci democratici dei moti, e l’orientamento politico sarà quello conservatore di Cavour in Italia o di Bismark in Germania, lo stato delle coscienze è ormai profondamente mutato, così come quello della società. Il 1870 è un anno di grandi mutamenti nello scenario europeo. Primo fra tutti, l’esito della guerra tra la Francia dell’imperatore Napoleone III e il Regno di Prussia con a capo il re Guglielmo I: dalla vittoria prussiana nasce infatti l’Impero tedesco, che avrà un ruolo di grande autorevolezza nelle relazioni politiche internazionali dei decenni successivi. Per la Francia questi eventi significano anche la fine del periodo imperiale e l’inizio della Terza Repubblica. Inoltre a Parigi, nel marzo del 1871, la Guardia nazionale (la milizia di cittadini esistente in ogni città di Francia dalla Rivoluzione) si schiera dalla parte del popolo, e per due mesi il potere è nelle mani della Comune (dal francese commune, cioè il consiglio cittadino o distrettuale), con la proclamazione di un governo socialista, che sarà poi sopraffatto nella “Settimana di Sangue” dalle truppe governative guidate dal generale Mac-Mahon.

Il secondo Ottocento vede un’accelerazione del progresso tecnologico senza precedenti in vari settori favorita dalla Seconda rivoluzione industriale. Nel secondo Ottocento si compiono grandi conquiste in campo scientifico e medico, con gli studi di Charles Darwin e Gregor Mendel, che stimolano l’approfondimento delle cognizioni di anatomia comparata, fisiologia, genetica, e scoperte come quelle di Louis Pasteur o Robert Koch – per non citarne che alcune – in grado di debellare o prevenire flagelli quali la tubercolosi, il vaiolo, la difterite, il colera. Tra gli eventi che segnano il secondo Ottocento vi sono: l’invenzione della lampadina(1879); l’invenzione dell’automobile (1885); l’invenzione del cinematrografo (1895). Dopo la fotografia, infatti, si studia come riprodurre il movimento in scatti consecutivi. La prima pellicola cinematografica è realizzata da George Eastman nel 1885, ma è Thomas Edison a realizzare nel 1889 la cinepresa e una macchina di visione, il kinetoscopio.
Il cinema con proiezione in sala di una pellicola stampata avrà inizio il 28 dicembre 1895, quando i fratelli Louis e Auguste Lumière mostreranno al pubblico del Grand Café del Boulevard de Capucines a Parigi un apparecchio chiamato cinématographe: l’impressione sarà tale che alcuni spettatori fuggiranno dalla sala vedendo sullo schermo un treno entrare in una stazione. Durante il secondo Ottocento molti Paesi europei costituiscono imperi coloniali in Africaal fine di sfruttare le risorse materiali e umane e, nello stesso tempo, di trovare nuovi sbocchi commerciali per i propri prodotti industriali. Con l’avvicinarsi della fine del secolo e l’inizio del Novecento, si apre la cosiddetta Belle Époque.

A24; a Civita Sud il Servizio di assistenza automobilistica per l’emergenza neve

Le precipitazioni nevose che hanno interessato tutta la tratta autostradale Roma-Teramo e Pescara, comportano una serie di disagi per gli automobilisti. Per quanti viaggiano in direzione di Teramo, e provenienti dalla capitale romana, l’occasione giusta è una sosta all’Area di Servizio Civita Sud – Total Erg per qualsiasi esigenza di assistenza automobilistica anche nelle condizioni più avverse. Un servizio professionale risolverà il problema, e si dispone di una vasta gamma di prodotti quali additivi anticongelamento, catene per auto, piccoli interventi di manutenzione, area ristoro, expo e servizi igienici.

L’Area di Servizio Civita Sud Total Erg

Qualche notizie sull’area di servizio: Sull’autostrada A24/A25 (Strada dei Parchi)  nella carreggiata di percorrenza per chi proviene da Roma ed è diretto verso Teramo/Pescara e precisamente al Km 47,850. si trova l’area di servizio “Civita Sud” di SerafiniGroup. Qui gli automobilisti non sono dei semplici viaggiatori ma dei veri e propri clienti ai quali viene riservato un servizio di eccellenza a 360°. Si può fare un rifornimento nella piu’ assoluta sicurezza di utilizzare per il veicolo un carburante sicuro, rispettoso dell’ambiente e del motore da alimentare. Un comodo ed amplissimo parcheggio, consente di fare una sosta unica nel suo genere. Una vasta esposizione di mobili d’antiquariato, arredi, oggettistica, market per l’auto, design e molto altro. Una ottima occasione per riposarsi, osservando l’area expo dedicata ai viaggiatori. Molti inoltre sono i servizi offerti; dalla possibilità di sottoscrivere abbonamenti presso gli impianti sciistici di Campo Felice, a quella delle ricariche telefoniche……. I servizi igienici sono curati con trattamento igienizzante continuo per garantire il massimo comfort e sicurezza anche in questo contesto. Per chi volesse poi approfondire la conoscenza del mobile antico può visitare lo show room di Serafini Antichità, oltre tremila metri quadrati di esposizione. Dunque vale sicuramente la pena di effettuare la sosta in questa area di servizio, situata appena poco prima dell’uscita autostradale Carsoli/Oricola.

PressOffice ConfineLive

Il fascino dell’antico e l’arte del restauro

Il passato ci regala bellissimi esempi su alcuni tratti della sua storia. Prendiamo ad esempio dei monumenti, opere d’arte, tradizioni o semplici manufatti. Ciascuno di essi , riesce a far rivivere emozioni legate al pensiero di vite che si sono intrecciate con quegli oggetti o hanno prodotto quelle opere.
Un mobile antico è un esempio di una testimonianza di vita  nelpassato che ha vissuto la sua storia ed è arrivata fino al nostro tempo. Ma  è’ anche un prodotto affascinante, anche perchè racchiude in sè ricordi ed il mistero di poter pensare a cosa avrà vissuto quel pezzo d’arredamento, di quali stanze è stato un componente, quali segreti ha nascosto e quali mani lo hanno curato o usato.
I mobili antichi hanno il fascino dell’oggetto privato, forse amato, forse indifferente, ma che comunque ha vissuto l’intimità di una famiglia.

Molti vecchi mobili, antichi o d’epoca, sono conservati in buono stato e necessitano soltanto di un’adeguata lucidatura per tornare al loro originario splendore. Altri, purtroppo, hanno subito maggiori peripezie o sono stati troppo trascurati ed hanno bisogno di mani esperte che sappiano eliminare i danni e risanare segni che non sono soltanto quelli, comprensibili, del tempo trascorso.

La figura del  restauratore assume oggi un ruolo importantissimo, e che viene svolta per per passione,nel riportare i vecchi mobili del passato a nuova vita. Un’arte che è una vera e propria mission per Serafini Antichità.
Nei laboratori di Serafini Antichità il personale è formato  e conosce perfettamente le caratteristiche di ogni epoca, dal punto di vista degli stili e degli arredi. Non sarebbe infatti possibile portare a termine un ottimale restauro senza avere contezza di questi elementi.

Le antiche botteghe di restauro, quelle che si trovano nei centri storici delle grandi città o, quasi anonime e nascoste, discrete, nelle stradine dei paesi, spesso sono forti dell’esperienza maturata da decenni di attività, tramandata da padre in figlio.

 

Quando si focalizza l’attenzione su un mobile antico, o anche solo datato, che è in casa, oppure di cui si viene in possesso acquistandolo in un mercatino o scovandolo in una soffitta, il desiderio di volerlo “rimettere a nuovo” è quasi inevitabile.
Probabilmente si vaglia anche l’ipotesi di potercisi dedicare da soli, come un hobby appassionante.
Restaurare un mobile non è un’impresa impossibile, ma certamente non è facile. Il parere dell’esperto occorre quantomeno per aiutare ad identificare l’epoca dell’oggetto ed il suo valore, se non lo si conosce con sicurezza.
Il restauratore può anche dare consigli sugli interventi necessari, poichè una semplice pulizia e lucidatura può essere tentata da soli, ma se è necessario sverniciare, fare trattamenti antitarlo o interventi di falegnameria, a meno che non si sia abbastanza bravi e ben attrezzati, il fai da te può risultare difficoltoso ed anche controproducente.
Il linea di massima, si consiglia di cimentarsi da soli se il mobile è semplicemente vecchio o comunque di relativo valore e si propende per l’intervento di persone qualificate quando il mobile è di un certo prestigio.

La patina del mobile antico ha un grande valore, che una persona non esperta potrebbe non riuscire a salvaguardare. Non si tratta della verniciatura, tant’è vero che un mobile sverniciato può essere in patina. La patina, così importante nel determinare il valore del mobile antico è qualcosa che si ferma nei primi strati del legno; sono i segni del tempo che non intaccano la sua bellezza, ma la esaltano. Togliere la patina ad un mobile antico può significare il dimezzamento del suo valore e solo un bravo restauratore riesce a conservare questi segni, cancellando invece quelli che deturpano ed offuscano l’oggetto.

 

Il legno nella storia; approfondimento

Il legno insieme al fango, alla pietra ed ai mattoni crudi è stato tra i primi materiali utilizzati dall’uomo per la costruzione d’architetture stabili, ad incominciare dai sistemi a palafitta. Nondimeno per il suo favorevole rapporto peso/resistenza ha rappresentato la risorsa più indicata per la realizzazione d’ambienti di vita confinati in grado di essere facilmente trasportati dalle popolazioni non stanziali: si veda, ad esempio, la struttura d’elevazione verticale della tenda. Ha costituito per molti secoli l’unico materiale adatto a realizzare strutture portanti orizzontali per la sua leggerezza, resistenza a trazione e disponibilità dimensionale. Fin dall’antichità è stato usato con continuità per tutti i componenti costruttivi, sia portanti che complementari. Soprattutto per l’edificazione di uno scheletro ligneo autoportante che permetteva di velocizzare sensibilmente le operazioni costruttive, da complementare poi con tamponamenti leggeri o pesanti che collaborano all’irrigidimento di tutto il complesso strutturale. A favore del legno hanno giocato sicuramente: per molte regioni, una diffusa possibilità d’approvvigionamento in natura un’agevole lavorabilità una spiccata duttilità applicativa una leggerezza che consente un facile trasporto e un’altrettanto agevole messa in opera, senza risultare limitante per l’ottima resistenza meccanica. Se il legno esposto all’aria e all’ambiente umido si degrada facilmente, a causa dell’attacco d’insetti e microrganismi, in ambiente anaerobico e oscuro tende a conservarsi per secoli (vedi il caso delle fondazioni a pali di legno su cui poggia Venezia: il fango in cui sono infissi i pali li ha mantenuti integri per millenni).

Rispetto agli altri materiali tradizionali impiegati nelle costruzioni, il legno possiede una peculiarità unica: reagisce bene sia a compressione sia a trazione e proprio per questo è stato possibile il suo impiego per gli elementi inflessi. Inizialmente il legno veniva spesso impiegato per la realizzazione di molteplici parti: oltre che per le strutture d’elevazione orizzontale ed inclinata (solai e coperture a falde), anche per le chiusure verticali e partizioni interne. Un esempio noto è certamente le infinite tipologie dei primi ripari a capanna dove il tronco e gli apparati connessi servivano per realizzare praticamente la quasi totalità del sistema edilizio. Dove invece gli alberi non erano così abbondanti, i tamponamenti ed i sistemi di chiusura vedevano l’introduzione di sistemi complementari. Un passo importante è rappresentato dalla nascita dei sistemi costruttivi ad intelaiatura lignea più o meno diffusa dove gli elementi diagonali sono inseriti all’interno della maglia ortogonale deformabile per garantire un insieme d’elementi triangolari e quindi indeformabili. L’elemento costruttivo in legno lasciato a vista è stato tuttavia quasi sempre sinonimo di costruzione povera o comunque provvisoria: l’architettura di pregio e quella monumentale volute e progettate per durare nei secoli tendevano a limitare l’uso di questo materiale o a proteggerlo, nascondendolo sotto rivestimenti in pietra o intonaco. Gli elementi lignei vennero sostituiti con il tempo da materiali più duraturi che tendevano a soddisfare requisiti come per esempio la resistenza dell’edificato agli incendi che si sviluppavano all’interno di perimetri urbani. Con la nascita dei nuovi centri urbani nelle grandi colonizzazioni delle zone boschive occidentali, alle costruzioni in tronchi, che mostravano un carattere ed un aspetto piuttosto duraturo, ma allo stesso tempo grezzo, e che richiedevano un pesante lavoro unitamente a grandi quantità di materiale, si sostituirono in parte dei veri e propri nuovi brevetti costruttivi che rispondevano alle mutate esigenze del mercato: velocizzazione delle operazioni di posa, impiego d’unioni facili e veloci (con chiodi), diminuzione del numero d’operai durante la fase di costruzione.

Il legno raramente concorre oggi autonomamente alla completa realizzazione di parti fondamentali dell’edificio quali la struttura e la chiusura, come invece accadeva in alcune tipologie della tradizione montanara che utilizzava pareti portanti in legno e legno massiccio unito principalmente con incastri. Con l’avvento del sistema ad intelaiatura gli elementi tecnici sono risolti con l’impiego di segati uniformati di piccole dimensioni che condizionano tutto i,processo tecnologico. Negli edifici della tradizione nord e centro Europa la struttura a traliccio ligneo acquista importanza tale da poter essere considerata la scelta tecnologica dominante: il tamponamento murario deve presentare consistenza sufficiente a irrigidire la maglia lignea soggetta a deformazioni elastiche e quindi deve essere scelto in funzione delle caratteristiche della struttura portante. Attualmente le opere in legno vengono impiegate nella nuova costruzione per lavorazioni secondarie e ben poche lavorazioni primarie. Queste soluzioni non sono in grado di condizionare le altre parti della costruzione divenendo un mix tecnologico globale dove le opzioni tecniche sono autonome l’una rispetto all’altra. L’evento che diede una svolta all’intero mercato ed alla concezione delle prassi costruttive acquisite fu la riscoperta del legno per impieghi principalmente strutturali realizzata attraverso varie espressioni del legno ricostruito tra cui primo tra tutti il legno lamellare. Questa tecnologia ha influenza rilevante sulle chiusure verticali e superiori diventando in questa maniera un’opzione tecnologica globale che delinea un vero e proprio stile di intervento. Anche per questa tecnologia però l’uso più corretto in termini di rapporto costo/prestazione sembra risultare, almeno per alcune tipologie di edificio, quello di strutture in elevazione orizzontale o inclinata da affiancarsi a strutture verticali in cemento armato, ribadendo concetti di specializzazione e tecnologie miste. Si ha quindi un’esaltazione delle capacità singole: per il c.a. resistenza a compressione e massa (strutture principalmente compresse come pilastri e fondazioni, cioè strutture verticali), mentre per il legno lamellare leggerezza e resistenza a flessione (quindi strutture flesse come travi, cioè strutture orizzontali). In conclusione si può affermare che, salvo rare eccezioni, la tecnica del legno massiccio e quella del legno lamellare, sono impiegate all’interno della logica del mix tecnologico che ha come obiettivo quello di dare ad ogni elemento tecnico, ad ogni parte dell’organismo edilizio una soluzione tecnologica corretta e appropriata.