Il fascino del mobile antico

I mobili antichi sono un settore dell’antiquariato particolarmente popolare, dato che trovano sempre utilità nelle case e non si limitano ad essere oggetti da esposizione, portano con sè secoli di storia e sono ricchi di fascino, decorano anche le stanze più sobrie con uno stile unico.

I mobili d’antiquariato più comuni sono tavoli, sedie, scrittoi, cassapanche, credenze e comò, possono rispecchiare vari stili a seconda delle epoche in cui sono stati costruiti.
I mobili antichi autentici hanno un grande valore e sono piuttosto rari al girono d’oggi, per essere considerati tali i mobili devono essere stati realizzati prima del 1850, con materiali e tecniche di costruzione tipici dell’epoca di riferimento. Possono aver avuto qualche piccolo intervento di restauro, reso necessario dal tempo, purchè sia conservativo e non abbia modificato il modello originale.

I mobili antichi possono essere anche in stile, vale a dire che imitano l’aspetto esteriore dei mobili prodotti in epoche passate, riprendendone le forme e le decorazioni. I materiali e le tecniche di costruzione sono invece diversi dall’epoca di riferimento, e per questo sono riproduzioni dichiarate di mobili autentici.

I mobili realzzati nella seconda metà dell’Ottocento non si considerano più d’antiquariato, ma mobili d’epoca; questi sono stati costruiti con tecniche e macchinari più moderni e perciò si pone una linea di demarcazione alla metà del secolo. Tuttavia possono considerarsi antichi anche dei manufatti prodotti nei primi del Novecento se realizzati con tecniche artigianali ottocentesche, o se presentano caratteristiche di particolare pregio.

Nel nostro show room potrete trovare una expo in 6.000 metri quadrati da visitare in tutta sicurezza.

Oggetti di antiquariato, modernariato o vintage: le giuste definizioni per ogni epoca

Un oggetto si può definire “d’antiquariato” quando risale a più di 150 anni fa; se è stato realizzato dopo il 1850 si considera d’epoca, mentre gli artefatti di produzione più recente sono modernariato o vintage.

Mobili, soprammobili, dipinti, argenteria, porcellane, cristalli, statue, orologi antichi vengono apprezzati e collezionati perchè sono esemplari unici o rari, hanno attraversato i secoli e sono ricchi di fascino e stile. Provengono da epoche lontane in cui ogni cosa veniva realizzata a mano, e perciò ogni pezzo è diverso e racconta un frammento di storia dell’umanità in un modo del tutto particolare. Costruiti prima della produzione industriale e della nascita del consumismo, sono fatti per durare nel tempo: hanno una struttura solida e materiali resistenti, sono curati nei minimi dettagli e hanno decorazioni particolari e ricercate.

La passione per gli oggetti antichi non è recente, ma esiste almeno da quando esiste la scrittura. Già nell’antica Roma gli aristocratici usavano collezionare le opere dei grandi maestri greci risalenti al periodo classico, pagando grosse somme per acquistarle.

Nel Medioevo divenne importante la compravendita di antichi manoscritti greci e latini. Questi erano rari e pregiati, venivano copiati a mano dai monaci amanuensi che spesso non sapevano leggere e non potevano capirne il significato, ma comprendevano l’importanza di preservare le grandi opere per la storia dell’umanità.

Nel Rinascimento la nobiltà ricercava gli artefatti religiosi provenienti dal passato, che sono stati per secoli la più grande categoria di antichità collezionate. Gli scavi archeologici che portarono alla luce i resti delle civiltà antiche suscitarono un grande interesse nelle classi più benestanti, che presero a collezionare gli oggetti di quelle epoche.

Nel Settecento le famiglie più ricche erano disposte a pagare prezzi notevoli per avere in casa degli oggetti antichi di inestimabile valore; nasce così la figura dell’antiquario, come commerciante di opere antiche.

Al giorno d’oggi gli appassionati di antichità si dividono tra collezionisti e investitori, e l’interesse per le epoche passate è più vivo che mai: ogni anno si moltiplicano le manifestazioni dedicate al mondo dell’antiquariato; designer, architetti e artigiani sono alla continua ricerca di nuove combinazioni tra antico e moderno.

 

Prima e dopo, incanta l’arte del restauro di Serafini Antichità

L’arte del restauro, una passione che consente a mobili ormai dimenticati in qualche angolo di cantina di tornare a splendere e continuare a deliziare la vista e ad essere presenti nel quotidiano. Serafini Antichità pone molta attenzione alle lavorazioni che curano ogni dettaglio.

Il reparto falegnameria è altamente qualificato e macchinari all’avanguardia, competenza e creatività costituiscono un connubio perfetto.

L’esempio è questo antico sgabello lasciato nel dimenticatoio, ed osserviamo come nell’essere stato adeguatamente trattato torna ad essere splendido e lucente.

I passaggi sono molti che caratterizzano la lavorazione dal momento in cui il “pezzo” viene preso in carico dall’azienda. Speciale attenzione viene dedicata al rischio dei tarli che affligge molti mobili antichi. Numerose sono le soluzioni che caratterizzano la Serafini Antichità leader anche in questo contest di servizi.

Il prodotto viene poi consegnato, sicuramente come nuovo ma con tutta l’antichità che custodisce perfettamente restaurata. Ed un pezzo della storia può dunque continuare a vivere e far parte integrante e sostanziale della nostra quotidianità.

Lo stile e la storia dei mobili nel Rinascimento Italiano

Il rinnovamento culturale e scientifico del Rinascimento iniziò nel XV secolo in Italia,

dove uno dei centri principali fu Firenze,per poi diffondersi in tutta Europa. Nella scienza,teologia,letteratura nell’arte, il Rinascimento iniziò con la riscoperta ditesti greci e latini conservati nell’Impero Bizantinoe nei principali monasteri europei, testi che, una volta scoperti,incoraggiarono tutta una serie di nuovi studi ed invenzioni nel secolo successivo. Alcuni storici pongono la fine del Rinascimento al 6 maggio 1527,quando le truppe spagnole e tedesche saccheggiarono Roma, mentre nella storia della musica la conclusione si situerebbe tra il 1600 ed il 1620. Il rinascimento vide l’affermarsi di un nuovo ideale di vita e il rifiorire degli studi umanistici e delle belle arti. Il Rinascimento italiano fu,come già accennato, essenzialmente un fenomeno urbano, un prodotto delle più ricche città italiane, quali Firenze, Roma, Napoli, Ferrara,Milano e Venezia. Fu proprio la ricchezza di queste città, dovuta al periodo di grande espansione economica del XII e del XIII secolo, a rendere possibili le conquiste culturali di quest’epoca. I mercanti che operavano in tali città controllavano i flussi commerciali e finanziari di tutta Europa e ne favorirono perciò la fioritura. A questa società mercantile faceva da contrasto quella rurale ancora legata alle tradizioni dell’Europa medioevale. Nel XV secolo nasce a Firenze il Rinascimento, stile che trova ispirazione all’antichità classica, rifiutando le concezioni medioevali. Partendo dall’Italia esso si diffondera’ anche nel resto d’Europa soppiantando pian piano lo stile Gotico.
rinascimento Rifiorisce anche il gusto per l’arredamento con i mobili che acquistano una nuova importanza spaziale in armonia con l’architettura della casa: eleganti, mai eccessivamente sfarzosi,risentono di quella ricerca di benessere e di comodità che caratterizza l’epoca. Questo nuovo gusto è ancora visibile nei palazzi cittadin e negli antichi castelli medioevali fuori città dove gli artisti di maggior fama decorarono pavimenti, soffitti,mobili ed argenteria. Soprattutto la ceramica visse un grande sviluppo. L’arte del mobilio, con caratteristiche proprie da regione a regione,continua ad essere influenzata dall’architetturache persegue la ricerca dell’armonia di linee e proporzioni: gli ambienti sono decorati con colonne, pilastri, fregi, modanature e medaglioni mentre armadi, cassettoni e credenze assumono l’aspetto di piccole edicole sormontate da frontoni e nicchie. Il mobile, dunque, diventa un’opera d’arte nonostante sia sempre un oggetto di uso quotidiano.In Germania fu a tal punto pieno di sovrastrutture decorative da perdere a volte gran parte del suo carattere originale. Per quanto riguarda i materiali costruttivi,nel rinascimento si preferisce il legno di quercia e di noce o di ebano utilizzando chiodi ed incrostrazioni d’oro, d’avorio e di madreperla per le decorazioni. In Italia si crearono anche nuovi mobili quali i cofani nuziali, le cassapanche ed i baldacchini a forma di colonne per i letti.
Di quell’epoca sono anche i sécrétaires, le credenze e le sedie imbottite. Molto diffuso è l’inginocchiatoio che si trova non solo negli edifici destinati al culto ma anche nelle case private. Il tavolo non è più un mobile smontabile ma è solido, con un piano robusto e ben levigato e con gambe tornite. Tra le varie forme di tavolo bisogna ricordare il fratino tipico dei refettori: due gambe semplici o tornite a forma di colonna che reggono una tavola e sono poi inchiodate e fissate con spine a due capi del tavolo. Nell’arte del mobilio dell’epoca si distingue anche la Francia dove, a partire dal XV secolo, lo stile dei mobili prende il nome del sovrano regnante (Luigi XIV, XV,…). Le decorazioni francesi in particolare sono caratterizzate da un miscuglio di foglie, animali e motivi architettonici.

 

 

Approfondimento dello stile rinascimento nei mobili

Epoca

Metà XV secolo – inizi del XVII

Dove:

Europa In Italia: Firenze, Roma, Venezia; in Francia: Castello di Fointainebleau, 1540 ca; in Inghilterra: corte di Enrico VIII ed Elisabetta I.

Perché:

In Italia riscoperta dell’antichità classica con la nuova visione umanistica e laica della vita e dell’arte; in Francia: influenza degli artisti italiani della scuola Fointainebleau, Rosso Fiorentino, Primaticcio, Niccolò Dell’Abate; in Inghilterra: esigenza di lusso a corte e nei palazzi di città.

Caratteristiche peculiari:

In Italia: struttura architettonica con timpani, colonne, balaustre che racchiudono superfici lisce e specchianti. Nel XVI secolo, sviluppo dell’intaglio scultoreo ai lati e sui coronamenti. Francia, Inghilterra, Paesi Bassi: grande esuberanza scultorea su tutte le superfici del mobile.

Motivi decorativirinascimento

In Italia: uso dell’intarsio di vari legni, a disegnare figure, paesaggi a trompe-l’oeil; applicazione di pastiglia dorata con motivi a ghirlanda, rosoni, mascheroni; intaglio ligneo delle gambe a zampa di leone o di capra (a Genova, sculture a bambocci). In Francia: cariatidi e ghirlande scolpite su tutto il mobile. In Inghiltera: decoro a limenfold (intaglio che imita le pieghe dei drappi o tovaglioli), medaglioni, profili.

Legni e materiali:

Italia e Francia: noce lucidato, scolpito o tornito. Inghilterra: quercia tinta di nero e intagliata.

Tessuti e colori:

Velluti pesanti, ma anche cuoio tinto di rosso, verde, turchino, con bulloni decorati o bruniti. Cortine scure per letti a baldacchino.

Ebanisti e artisti:

Jacopo Sansovino, Giorgio Vasari, Perin del Vaga (Italia); Jacques Du Cerceau, Hugues Sambin (Francia). Mobili tipici: Cassone (intagliato, decorato a pastiglia); credenza; cassapanca; seggiolone; sedia savonarola; stipo.

Mobili tipici

Cassone intagliato o decorato a pastiglia, credenza, cassapanca, seggiolone, sedia savonarola, stipo.