Alto antiquariato; nuovi arrivi nello show room di Serafini Antichità

pencil_sketch_1463731541831Interessanti pezzi di alto antiquariato sono esposti presso l’amplissimo show room di Serafini Antichità. Collezioni di pregio e grande fascino che racchiudono arte, storia e cultura dell’intarsio. Legni pregiati, sapientemente lavorati in epoche antichissime e riportati agli antichi splendori. Una delle proposte che balza agli occhi dei visitatori è un maggiolino accompagnato da due comodini similari. Il pezzo portante è da riferirsi ad epoca settecentesca Luigi XVI. Come si può apprezzare la lastronatura è in noce e legni pregiati intarsiati con la proverbiale maestria dell’epoca. Tanta passione e fascino per pezzi di arredo che conferiscono autorevolezza e rarità di collezione. Su questi pezzi sono previste trattative riservate direttamente con lo show room che è situato a Civita di Oricola e si estende su una superficie di oltre tremila metri quadrati. Di livello anche la ribalta bureau lastronata in noce e radica con intarsi Luigi XVI. Anche questo bellissimo ed unico pezzo risale all’epoca del 700. www.serafiniantichita.it

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CENNI STORICI – Gli arredi che risalgono al regno di Luigi XVI (1774-1793) sono caratterizzati da un progressivo abbandono delle linee curve e bombate a favore di forme più lineari e geometriche, inoltre la decorazione Rococò viene pian piano sostituita da ornati più simmetrici e ispirati al repertorio delle antichità classiche.

Lo stile Luigi XVI è considerato il periodo d’oro del mobile francese: il pubblico è sempre più esigente e pur di rimanere al passo con la moda è pronto a rinnovare sovente gli arredi ricorrendo agli ebanisti più in voga del tempo come Jean Henri Riesener e Adam Weisweiler. I legni più usati sono il rovere, soprattutto per realizzare la struttura del mobile, e poi il noce, il frassino e l’acero impiegati per i mobili d’uso corrente. Tra i legni esotici s’impone il mogano, usato per realizzare sedie e poltrone e poi torna di moda l’ebano che dai tempi del Re Sole era andato in declino.
Si fa ampio uso dei marmi chiari posti come ripiani dei cassettoni e tavoli nonché di tessuti raffinati, in particolare la seta, per rivestire divani e poltrone.

Gli elementi decorativi sono in parte riconducibili al repertorio classico, in particolare per le figure mitologiche e le chimere, ma sussistono ancora motivi floreali, seppure stilizzati, nonché ghirlande, festoni e foglie d’alloro. Inoltre, in quasi tutti i tipi di mobili, appaiono ornamenti in bronzo dorato meno vistosi e pesanti di quelli dei periodi precedenti ma comunque di gran effetto estetico.

  • I tavoli, dalle consoles agli scrittoi, dai tavolini da gioco a quelli da tè, abbandonate le linee curve per forme più geometriche, presentano gambe sottili dalla sezione squadrata e piedi a sezione tronco-piramendale o tronco-conica.
  • I cassettoni spesso hanno il piano in marmo e lastronature in ebano sul davanti o sui fianchi sapientemente intarsiate oppure presentano applicazioni in bronzo dorato e cesellato dalla forma geometrica.
  • Le sedie, diventando più rigide e geometriche, perdono quella comodità che era stata raggiunta con lo stile precedente, tuttavia acquistano in leggerezza ed eleganza: le gambe sono dritte e affusolate e terminano con una piccola sfera o ditale, gli schienali piatti, quadrati o rettangolari, sono detti à la reine mentre quelli curvati e avvolgenti sono detti en cabriolet.
  • I letti si arricchiscono di nuovi modelli sempre e comunque improntati all’antichità classica arrivando a presentare i montanti a forma di colonne scanalate o pilastri sormontati da pigne o pomi in bronzo dorato o legno intagliato.