Le armature di Serafini Antichità, fascino di una storia medievale e rinascimentale

armatureLe armature medievali nel corso del Medioevo e nel Rinascimento hanno subito molti cambiamenti, perché nel medioevo l’arte di produrre armature medievali era molto evoluta, cavalieri e i nobili del tempo avevano sviluppavano un proprio stile nelle armature, come se partecipassero ad una competizione oltre che militare anche stilistica. Ed è per questo motivo che nella sezione armature medievali è così ampia e ricca di stili diversi. Queste armature prodotte in Italia sono fedeli all’antica tradizione artigianale degli armaioli italiani, che dal Medioevo è stata tramandata da generazione in generazione. Siamo gli unici in grado di proporvi una serie ampia di armature medievali di elevata fattura dal punto vista della funzionalità, garantendo il massimo comfort e protezione in combattimento, un prodotto eccezionale dal punto di vista artistico e dal prezzo contenuto. Tutte le nostre armature medievali sono funzionali, è possibile scegliere il tipo di acciaio, lo spessore e le diverse misure, sono regolabili per una vestibilità confortevole.

Inizialmente l’armatura dei cavalieri era costituita da una cotta di maglia: una specie di tunica fatta di molti, piccoli anelli di ferro fittamente collegati fra loro.
Nel corso del XII secolo questa corazzatura andò estendendosi, venendo a proteggere anche le braccia e le gambe mediante maniche e cosciali di maglia metallica. Si cominciò anche a portare una sottocotta imbottita e trapuntata avente il compito di smorzare i colpi. Nel Trecento si diffuse tra i cavalieri l’uso di piastre di acciaio per porteggere gli arti, o le parti più esposte di essi. Anche il torso venne protetto sempre più spesso con piastre metalliche fissate a una veste d’arme di tessuto. Nel secolo successivo alcuni cavalieri cominciarono a portare una completa armatura metallica che proteggeva ogni parte del corpo. Il peso completo di una simile corazzatura si aggirava sui 20-25 chilogrammi, così ben distribuiti, tuttavia, da consentire a un guerriero armato di tutto punto di correre, saltare o montare a cavallo senza alcun aiuto, anche se allora come oggi correvano storie (peraltro del tutto infondate) di cavalieri che si facevano issare a cavallo con una gru perché paralizzati dal peso dell’armatura. In realtà, il vero problema della corazza era un altro: la grande scatola di ferro, quasi senza aereazione, diventava rapidamente un forno.

 

Serafini Antichità; è promozione estate. Sconto del 20% per tutto il mese di Luglio

DSCN0786Siamo ormai entrati a pieno titolo nell’estate 2016, e Serafini Antichità propone la sua promozione che avrà durata per tutto il mese di Luglio. Uno sconto del 20% per la gradita clientela. Il format prevede la misura applicata al totale degli acquisti. La promozione è stata anche attivata sui social media e vuole essere un modo per avvicinare ancora di piu’ le sue proposte ad amplissimo raggio. Val bene dunque cogliere l’occasione per una visita all’amplissimo show room sempre aperto, anche di domenica e apprezzare la varietà di collezioni di antichi mobili d’epoca, proposte di pregio e di alta qualità, ma c’è spazio anche per l’accessibilità a costi contenuti. Una scelta che può conferire quel fascino particolare al tuo arredamento, interno ed esterno. Sia per una casa e sia per uno studio. Chi dovesse dunque transitare nel carseolano, si conceda dunque questa opportunità. Serafini Group vi accoglierà con un caffè, un dolcetto preparato in casa e subito si è in piena atmosfera. Vi aspettiamo!

Visita la sezione shop on line, occasioni e selezioni proposte da Serafini Antichità

admin-ajaxOggi l’e-commerce rappresenta una comoda modalità per procedere agli acquisti con un format sicuro e affidabile. Nella sezione Shop del sito internet di Serafini Antichità si possono trovare una serie di sezioni dedicate per la consultazione della gradita clientela. Un negozio virtuale che è solo una minima parte di cio’ che si può trovare nel vastissimo show room expo situato presso Civita di Oricola, comodamente raggiungibile dal casello autostradale Carsoli Oricola della Roma-L’Aquila.

“L’e-commerce – affermano da Serafinigroup –  vuole rappresentare un modo per essere diretti, interattivi e dare la possibilità ai nostri numerosi visitatori di visualizzare oggettistica, e collezioni per le varie categorie delle collezioni di antichità. Una comoda modalità per scegliere, e concludere anche l’acquisto anche preceduto da informazioni che potranno essere fornite sia in modalità telematica che telefonica su ogni singolo oggetto inserito in questo spazio virtuale. Con questa iniziativa Serafini Antichità consente di inserire sul web il mercato virtuale delle occasioni, nuovi arrivi e molto altro.”  Con l’apertura del nuovo sito interattivo dal 2016, il personale di Serafini Antichità svolge quotidianamente una attenta selezione dei prodotti da proporre sullo shop on line, sia per quel che riguarda gli aspetti fotografici e descrittivi e fornire i maggiori dettagli possibili. Pertanto non esistate a contattarci per qualsiasi informazione.                                                                          

 

Wolfgang Helbig e la “fibula prenestina” nella scienza dell’antichità del suo tempo

Wolfgang_Helbig (1)Redazione Cultura – Il fascino dell’archeologia nell’antichità, ci porta ad analizzare la storia di Wolfgang Helbig famoso archeologo tedesco che nel 1887 presentò per la prima volta la “fibula prenestina” all’Istituto Archeologico Germanico di Roma. La spilla d’oro venne ritrovata intorno alla metà del VII secolo avanti Cristo presso Palestrina, che reca una iscrizione in latino arcaico, che è considerata uno dei piu’ antichi documenti scritti in lingua latina. La sua autenticità è stata oggetto di lunghi dibattiti fin quando nel recente 2011 è stata accertata la corrispondenza delle tecniche di fabbricazione di questo monile con quelle dell’epoca ipotizzata dagli esperti in archeologia antica. Attualmente è esposta presso il Museo Nazionale Preistorico Luigi Pecorini di Roma.

Nel 2009 venne organizzato un convegno  in occasione dei 170 anni dalla nascita di Wolfgang Helbig (1839–1915), voluto fortemente dall’Institutum Romanum Finlandiae  con il preciso scopo di  ricordare la figura di questo importante archeologo tedesco, proponendo come tema alcuni dei numerosi filoni d’indagine, con cui il noto studioso aveva dato il suo apporto all’arricchimento degli studi classici. Villa Lante al Gianicolo, sede dell’institutum, era certamente il luogo più idoneo per celebrare l’avvenimento, perché proprio qui lo Helbig ebbe la propria residenza, insieme alla famiglia, a partire dal 1° ottobre 1887 e dove rimase fino alla sua morte, avvenuta quasi trenta anni più tardi. Il lungo soggiorno contribuì forse a creare un particolare filone di continuità con i successivi occupanti della villa, tant’è che quelle attività intellettuali, che si svolgevano all’epoca del famoso salotto di Nadine e Wolfgang, animato da incontri letterari e intrattenimenti musicali, sono proseguite nel nostro istituto, tuttora frequentato dai più eminenti studiosi, grazie agli eventi culturali promossi dagli attuali padroni di casa. La nobile dimora venne, infatti, ceduta dal figlio dei coniugi Helbig, Demetrio (1873–1954), pioniere dell’Aeronautica italiana e generale del Genio Aeronautico, nonché docente di chimica industriale, allo Stato Finlandese, che l’acquisì nel 1950, utilizzando i fondi raccolti dalla Fondazione institutum Romanum Finlandiae, che gestisce l’istituto Finlandese a Roma, inaugurato nel 1954.

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L’arte pittorica; espressione di un tempo senza fine

pencil_sketch_1465805954551L’arte pittorica, anche arte “maggiore”, caratterizza ed imprime nei secoli la storia di epoche che fanno parte integrale della storia del mondo. Testimonianze senza tempo, che esaltano l’estro artistico che sembra non avere avuto mai inizio e mai fine. Un pittore non muore, la sua vita prosegue inalterata nel tempo di chi apprezza, vede e custodisce gelosamente le opere. Nel nostro show room proponiamo una vasta collezione di quadri d’epoca prestigiosi ed unici, ma anche stampe, rirproduzioni di grande effetto.

La storia della pittura è una branca della storia dell’arte che parte indietro nel tempo, dalla preistoria fino al mondo contemporaneo abbracciando tutte le culture. Ha rappresentato una continua, anche se periodicamente interrotta, tradizione dell’antichità. Sviluppatasi trasversalmente tra culture e continenti, la storia della pittura è un fiume continuo di creatività, che continua anche nel XXI secolo. Fino al XX secolo, essa si è basata principalmente sulla rappresentazione delle attività umane o su temi religiosi e trascendenti, mentre più recentemente si sono sviluppati approcci più astratti e concettuali, con la sperimentazione di nuove tecniche in ricerca di nuovi orizzonti.Lo sviluppo della pittura orientale, ha seguito parallelamente la pittura occidentale.L’arte africana, l’arte islamica, l’arte indiana, l’arte cinese, e l’arte giapponese hanno avuto influenze significative sull’arte occidentale e viceversa.Inizialmente, l’arte ha servito uno scopo utilitaristico, in seguito è stata sovvenzionata da mecenatismo privato, civile e religioso. Nell’epoca medioevale, la pittura occidentale, attraverso i pittori del Rinascimento, ha lavorato per la chiesa e per la ricca aristocrazia. A partire dagli artisti dell’epoca barocca le commissioni sono arrivate da parte di privati di una classe media istruita e più ricca. Infine, a partire dal XVII secolo, in occidente, si venne a formare l’idea di “arte per l’arte” e cominciò a trovare espressione nel lavoro dei pittori romantici come Francisco de Goya, John Constable e William Turner. Nel corso del XIX secolo, la nascita di gallerie d’arte hanno portato alla commercializzazione delle opere.  La pittura gode un posto di primo piano su tutte le arti. Basti pensare a come il concetto stesso di “opera d’arte” (visiva) sia più spontaneamente associato a dipinti piuttosto che a sculture o opere di architettura, per non parlare poi delle cosiddette “arti minori”. Oltre ai fattori storici che hanno determinato la divisione tra arti “maggiori” e “minori” (Leon Battista Alberti distingueva gli aspetti intellettuali rispetto a quelli manuali, secondo una definizione fatta propria poi dalle Accademie nel XVII secolo e da esse canonizzate), la pittura ha un’innegabile facilità di fruizione rispetto alle altre forme artistiche.Quale opera bidimensionale non necessita di particolari sforzi per essere percepita: basta guardarla frontalmente, a differenza di una scultura che si esprime su tre dimensioni, per non parlare della maggiore complessità delle architetture. Ciò significa anche una immensamente maggiore fruibilità, si pensi alla semplice economicità delle riproduzioni fotografiche di pittura, che possono circolare con estrema facilità, impossibile per le opere d’arte tridimensionali.Witelo, un matematico e fisico del XIII secolo originario della Slesia, scriveva che “L’occhio non può comprendere la forma vera delle cose con il semplice sguardo (aspectus), ma sì con l’intuizione diligente (obtudus)”. Mentre l’aspectus, semplice visione esteriore, è sufficiente per la pittura e gran parte della scultura, l’obtudus, inteso come sguardo penetrante, raziocinante, è necessario ad esempio per comprendere un’opera architettonica. Un pittore è un artista che pratica l’arte della pittura, che consiste nel pitturare quadri, affreschi, opere grafiche e in generale decorare superfici di varia natura. Nell’età romana e greca il pittore si occupava anche di decorare le statue, che venivano dipinte in modo da essere il più possibile somiglianti al modello reale.Fino al Rinascimento il pittore era soprattutto un artigiano, pagato principalmente per raccontare eventi attraverso immagini, siano essi sacri o celebrativi da committenti quali la chiesa o privati cittadini (nobili e/o ricchi borghesi) e solo pochi grandi artisti si distinguevano dalla massa di mestieranti più o meno capaci. La pratica del ritratto si afferma proprio nel Rinascimento e continuerà con successo fino all’Ottocento.A partire dal XIX secolo, con le nuove tecniche fotografiche che consentivano ritratti immediati e molto più fedeli, il pittore di mestiere si trasformò in fotografo o si “riciclò” come illustratore, grafico, bozzettista o caricaturista, e rimase solo il pittore artista, che dipinge basandosi sull’ispirazione personale del soggetto dipinto e molto più raramente sulla commissione di un cliente.Poiché anche oggi esiste un mercato della pittura, con gallerie d’arte e aste di quadri, è nata una convinzione comune, diffusasi in lungo e in largo, ma senza alcuna base storica, essa afferma che molti pittori “artisti” dipingono in realtà per soldi e per questo motivo non sono dei veri artisti: la realtà è che, pur essendoci tutt’ora dei committenti paganti che impongono soggetto e tema (come avviene tra l’altro in certe gare private e per appalti pubblici) le opere sono sempre da considerarsi composizioni originali, soggettive e autonome.Il pittore che dipinge per denaro non può essere considerato un semplice artigiano, perché nonostante il soggetto e il tema imposto, dipinge seguendo la sua individuale “calligrafia” (intesa in senso pittorico) esegue il lavoro secondo il suo stile, Impone (e pretende) di pugno una “firma” (riconoscimento) a termine del suo lavoro, cosa che non fa normalmente l’artigiano, quindi, per tutti questi motivi il pittore che dipinge su commissione è da considerare a tutti gli effetti un artista, un professionista dell’arte.

L’arte di Joshua Reynolds; prestigioso autoritratto del pittore inglese di epoca settecentesca

reynolds autoritratto lato bQuesto dipinto di  epoca settecentesca su tela  è un autoritratto di Joshua Reynolds. E’ stato esposto anche presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, ed è un pezzo straordinario di grande valore artistico e con le caratteristiche note di pregio dell’opera che sono riscontrabili nella parte posteriore. Le foto a corredo costituiscono una mera presentazione, in quanto la visione di presenza consente di apprezzare l’arte di Reynolds in tutta la sua magnificenza. Nel nostro show room di Civita di Oricola è gelosamente conservata questa opera che incanta gli estimatori.

 

 

 

 

reynolds autoritratto lato aLa storia: Reynolds sir Joshua, ritrattista inglese, nasce il 16 luglio 1723, a Plympton, in Inghilterra, figlio di un Pastore ed Insegnante, già in giovane età espresse il desiderio di dedicarsi alla pittura.
Dopo il liceo, nel 1740 di trasferì a Londra dove fece l’apprendista per quattro anni nello studio di Thomas Hudson, un ritrattista convenzionale, a sua volta allievo e genero diJonathan Richardson. Nel 1743 ritornò nel Devon dove iniziò a dipingere navi nel porto di Plymouth, rendendosi presto conto dell’insufficienza della sua istruzione pittorica: tornato a Londra dopo pochi mesi ricominciò a dedicarsi alla ritrattistica studiando prima gli antichi maestri fino ad acquisire uno stile indipendente.
I primi ritratti eseguiti, pur essendo caratterizzati da pennellate audaci ed un personale impasto di colori che formavano uno spesso strato di vernice sulla tela, rivelano lo studio dei ritratti del pittore barocco fiammingo Sir Anthony Van Dyck.

Reynolds nel 1749 si recò con l’amico Augusto Keppel a Minorca, una delle isole Baleari al largo della costa mediterranea della Spagna, dove un caduta da cavallo lo trattenne per cinque mesi, dopo i quali proseguì il suo viaggio per Roma.

A Roma, dove si fermò per due anni, Reynolds sir Joshua rimase tanto impressionato dalle antiche scultura greco-romane e dai grandi capolavori di pittura italiana, che furono la base dell’ispirazione di tutti i suoi i suoi dipinti e dei suoi discorsi per il resto della vita.

Per ritornare in Inghilterra il pittore si fermò a Firenze, Bologna e Venezia,per studiare i lavori del Rinascimento italiano.

Dipinto di Reynolds sir JoshuaTiziano, Jacopo Tintoretto e Paolo Veronese divennero i suoi maestri ideali, da loro assorbì il colore e gli effetti della luce e l’ombreggiatura che le sue opere furono ispirate allo stile veneziano.

Tornato in patria, Reynolds si stabilì nel 1753 Londra, dove si presto si assicurò il successo tanto che già dal 1755 fu costretto ad assumere assistenti studio per aiutarlo a comporre i numerosi ritratti commissionatigli.

Nei primi ritratti a Londra è molto evidente la conoscenza della pittura veneta, accostata ad una particolare capacità di osservazione.

Dopo il 1760 lo stile di Reynolds diventato sempre più classico e, avvicinandosi ai canoni dei pittori della scuola bolognese affascinati dalle scoperte archeologiche greco-romane, impose ai suoi modelli posa e abiti più rigidamente antichi, perdendo gran parte della simpatia e comprensione che ottenevano le sue opere precedenti.

Con la fondazione della Royal Academy nel 1768, Reynolds ne viene eletto primo presidente e nominato baronetto da re Giorgio III.

Nel 1781 Reynolds visita le Fiandre e l’Olanda, dove studia l’opera del Pieter Paul Rubens, attingendo idee anche da esso, ma l’anno dopo
il maestro viene colpito da una paralisi, il suo ascendente all’interno della Royal Academy, viene minata.

Il pittore, dopo aver avuto per anni problemi di vista e dopo aver tenuto il suo ultimo discorso nel 1790, muore il 23 Febbraio 1792 a Londra dove venne sepolto nella Cattedrale di St. Paul.

Estate; una occasione in più per visitare lo show room di Serafini Antichità

DSCN0259Stiamo quasi per entrare ufficialmente nella stagione estiva, motivo per cui val bene una visita presso lo show room di Serafini Antichità. Oltre 3.000 metri quadrati di expo, con linee accattivanti ed innovative. Le nuove proposte di collezioni per l’estate: nuovi elementi di arredo esterno ed interno per godere degli spazi. Le collezioni sono state scelte con professionalità e la cura di sempre. Oggettistica, accessori e molto altro è nella vasta expo. Nuove proposte di quadri bellissimi per rendere gli ambienti suggestivi, stampe d’epoca, olio su tela del 900, e molti altri pezzi di collezione. Ma l’estate è anche l’occasione giusta per ritrovare vecchi mobili che magari custodiamo in cantina. Non trascurate il settore restauro che può restituire al vostro mobile tutto il fascino e la storia che conserva, esaltandone le caratteristiche ottimali. Entrando nello show room si viene catapultati nella storia e nella magia dell’antichità e del pregio. Serafini Antichità è storia e cultura del legno.

Composizioni d’occasione a costi molto accessibili. Opportunità di arredo eccezionali

pencil_sketch_1463734419104Nell’amplissimo show room di Civita di Oricola, si possono trovare grandi occasioni per arredare prontamente un qualsiasi ambiente interno ed esterno. In questo caso la proposta è una interessante composizione per l’arredo di un salone. Tavolo in noce e radica di noce, gruppo di 6 sedie con comoda seduta rivestita in velluto pregiato, un tromeau in linea con gli altri arredi dotato di specchi antichi lastronato in noce e radica; credenza bucaise imponente e prestigiosa in noce lastronato di grande effetto. Il tutto per una proposta shock di 1.560,00 Euro tutto compreso. Volendo si può abbinare divano con sedute 3 posti anni 50 con una maggiorazione di sole euro 200,00. Ma questa è+  solo uno degli affari che si possono fare visitando lo show room. Molte le idee e soprattutto pezzi unici anche di pregio provenienti da collezioni suggestive che si possono acquistare a costi veramente molto contenuti. Vale la pena dunque fare una visita allo show room e potrete richiedere ogni informazione, ma soprattutto si potranno arredare ambienti interni ed esterni di ogni tipologia.

Alto antiquariato; nuovi arrivi nello show room di Serafini Antichità

pencil_sketch_1463731541831Interessanti pezzi di alto antiquariato sono esposti presso l’amplissimo show room di Serafini Antichità. Collezioni di pregio e grande fascino che racchiudono arte, storia e cultura dell’intarsio. Legni pregiati, sapientemente lavorati in epoche antichissime e riportati agli antichi splendori. Una delle proposte che balza agli occhi dei visitatori è un maggiolino accompagnato da due comodini similari. Il pezzo portante è da riferirsi ad epoca settecentesca Luigi XVI. Come si può apprezzare la lastronatura è in noce e legni pregiati intarsiati con la proverbiale maestria dell’epoca. Tanta passione e fascino per pezzi di arredo che conferiscono autorevolezza e rarità di collezione. Su questi pezzi sono previste trattative riservate direttamente con lo show room che è situato a Civita di Oricola e si estende su una superficie di oltre tremila metri quadrati. Di livello anche la ribalta bureau lastronata in noce e radica con intarsi Luigi XVI. Anche questo bellissimo ed unico pezzo risale all’epoca del 700. www.serafiniantichita.it

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CENNI STORICI – Gli arredi che risalgono al regno di Luigi XVI (1774-1793) sono caratterizzati da un progressivo abbandono delle linee curve e bombate a favore di forme più lineari e geometriche, inoltre la decorazione Rococò viene pian piano sostituita da ornati più simmetrici e ispirati al repertorio delle antichità classiche.

Lo stile Luigi XVI è considerato il periodo d’oro del mobile francese: il pubblico è sempre più esigente e pur di rimanere al passo con la moda è pronto a rinnovare sovente gli arredi ricorrendo agli ebanisti più in voga del tempo come Jean Henri Riesener e Adam Weisweiler. I legni più usati sono il rovere, soprattutto per realizzare la struttura del mobile, e poi il noce, il frassino e l’acero impiegati per i mobili d’uso corrente. Tra i legni esotici s’impone il mogano, usato per realizzare sedie e poltrone e poi torna di moda l’ebano che dai tempi del Re Sole era andato in declino.
Si fa ampio uso dei marmi chiari posti come ripiani dei cassettoni e tavoli nonché di tessuti raffinati, in particolare la seta, per rivestire divani e poltrone.

Gli elementi decorativi sono in parte riconducibili al repertorio classico, in particolare per le figure mitologiche e le chimere, ma sussistono ancora motivi floreali, seppure stilizzati, nonché ghirlande, festoni e foglie d’alloro. Inoltre, in quasi tutti i tipi di mobili, appaiono ornamenti in bronzo dorato meno vistosi e pesanti di quelli dei periodi precedenti ma comunque di gran effetto estetico.

  • I tavoli, dalle consoles agli scrittoi, dai tavolini da gioco a quelli da tè, abbandonate le linee curve per forme più geometriche, presentano gambe sottili dalla sezione squadrata e piedi a sezione tronco-piramendale o tronco-conica.
  • I cassettoni spesso hanno il piano in marmo e lastronature in ebano sul davanti o sui fianchi sapientemente intarsiate oppure presentano applicazioni in bronzo dorato e cesellato dalla forma geometrica.
  • Le sedie, diventando più rigide e geometriche, perdono quella comodità che era stata raggiunta con lo stile precedente, tuttavia acquistano in leggerezza ed eleganza: le gambe sono dritte e affusolate e terminano con una piccola sfera o ditale, gli schienali piatti, quadrati o rettangolari, sono detti à la reine mentre quelli curvati e avvolgenti sono detti en cabriolet.
  • I letti si arricchiscono di nuovi modelli sempre e comunque improntati all’antichità classica arrivando a presentare i montanti a forma di colonne scanalate o pilastri sormontati da pigne o pomi in bronzo dorato o legno intagliato.