Civita di Oricola – Uno dei punti forza della Serafini Antichità, oltre a tremila metri quadrati di expo, è la trasformazione del legno. Con la creatività e la professionalità si fanno tornare mobili agli antichi splendori, e trasformare tutto nel bello. Come nel caso delle botti, che diventano tavoli così belli tali da rendere unica la consumazione presso un locale pubblico che ha scelto di adottarli. Ma la falegnameria è creatività, restauro, trattamenti antitarlo e conservativi.
Il tutto in un percorso di rivalutazione del legno che viene trattato con prodotti di altissima qualità. Che dire, provare per credere!
La trasformazione del legno, la lavorazione, riportare agli antichi splendori pezzi che erano dimenticati in cantina, valorizzare mobili in un progetto di recupero. Per Serafini Antichità tutto questo è passione e professionalità. Oltre alla amplissima expo presso lo show room di Civita di Oricola (due piani di beltà), la Serafini Antichità dispone di un laboratorio artigianale con attrezzature particolarmente studiate e con le sapienti mani di chi conosce bene il suo mestiere.
“Per noi – spiega l’imprenditore Davide Serafini – la trasformazione del legno è uno dei settori di particolare attenzione. Nei laboratori realizziamo prodotti da legno vergine, che viene lavorato per realizzare pezzi unici secondo i desideri dei clienti, ma oltre a questo disponiamo anche di tecniche particolari per la trasformazione. Spesso ci sono mobili, anche molto belli e pregiati che vengono lasciati nel dimenticatoio e quindi ricoverati in cantine impolverate. In queste abitudini si nascondono pezzi d’arredo importanti che possono, anzi devono tornare alla luce negli antichi splendori.
In diversi casi a tenere da parte mobili importanti è anche la verniciatura, un tempo forse meno e poco curata. Noi procediamo alla rimozione totale degli strati di vernice senza intaccare minimamente la struttura, e poi con i trattamenti successivi, strutturati in fasi specifiche, si riporta il mobile ad essere apprezzato e dal dimenticatoio torna protagonista in qualche salone domestico, studi professionali ma anche attività ricettive.
L’unicità che si conferisce con la lavorazione del legno – prosegue Davide Serafini – consente di avere pezzi unici e cio’ caratterizza ad esempio anche gli arredi per diversi settori tra i quali locali di intrattenimento ad esempio.
Oggi – conclude Serafini- ci troviamo di fronte ad una sfida, e nel nostro settore siamo sempre pronti a vincerla per nostra soddisfazione ma soprattutto per quella dei nostri graditi clienti”.
L’Epifania è una delle cinque feste di Precetto della religione cristiano-cattolica, da celebrarsi 12 giorni dopo il Natale: tale data ricorre il 6 gennaio per quanto concerne le chiese occidentali e le orientali adottanti il calendario gregoriano, il 19 gennaio per quelle orientali adottanti il calendario giuliano, con la formula liturgica “Ecce, advenit dominator Dominus”.
Il termine, di origine pagana, deriva dal greco antico ἐπιφάνεια-Epifaneia stante a significare “apparizione, venuta, manifestazione divina, rivelazione” ed era utilizzato per descrivere l’intervento di una qualsiasi divinità attraverso segni premonitori. Assunse particolare rilievo connotato alla figura di Gesù sin dai tempi di S. Giovanni d’Antiochia (anni 344-407 dell’era cristiana), andando a simbolizzare la manifestazione del Cristo quale figlio di Dio in Terra. Attorno all’anno 150 dell’era cristiana, prestando fede ad alcune testimonianze del teologo greco Clemente Alessandrino, le comunità cristiane Basilidiane stanziate in Egitto solevano celebrare la nascita del Cristo, e la sua consequente manifestazione al mondo mortale, il 15º giorno del mese di Tybi dell’antico calendario alessandrino equivalente al nostro 6 gennaio.
Fu solamente a partire dal III secolo, probabilmente nei primi decenni, che le comunità cristiane in oriente iniziarono ad associare al termine ἐπιφάνεια un significato ben preciso, connotato da tre segni rivelatori: l’adorazione del Cristo infante da parte dei Tre Magi, il battesimo del Cristo adulto nel fiume Nehar haYarden-Giordano e il primo miracolo effettuato dal Messia a Khirbet Qana-Cana. Secondo alcuni documenti fatti risalire a Giovanni di Nikiu, il Pontefice Giulio I promosse attorno all’anno 350 la celebrazione della natività al 25 dicembre (seppur la prima menzione di tale spostamento di data risalga al Cronographus 354, opera di Furio Dionisio Filocalo, nel quale si legge che la prima attestazione del Natale al 25 dicembre sia avvenuta sotto il pontificato di Marco I, nel 336), basandosi apparentemente su censimenti storici avvenuti in Palestina e recati a Roma dallo storico giudeo Yosef ben Matityahu-Titus Flavius Iosephus. Seppur tali documenti vennero considerati come fonti attendibili, degna di nota è la constatazione che i paleocristiani di Gerusalemme non festeggiavano assolutamente la natività il 25 dicembre: secondo l’Itinerarium a Burdigala Jerusalem usque et ab Heraclea per Aulonam et per urbem Romam Mediolanum usque, il più antico documento riconosciuto descrivente un itinerario di pellegrinaggio cristiano e composto da mano anonima attorno al 333-334, la presenza dei vescovi cristiani in Terra Santa era coincidente con la sola notte del 6 gennaio, più 8 giorni di celebrazioni liturgiche successive a tale data e vi è menzionata una festa della resurrezione del Cristo da collocarsi in primavera, dunque coincidente con l’attuale periodo pasquale.
La testimonianza di Giovanni di Nikiu sembrò influenzare molto Cirillo d’Alessandria (370-444), quindicesimo Papa della Chiesa Copta e, di conseguenza, da quel momento anche le comunità copte iniziarono a celebrare la natività del Cristo il 25 dicembre. Anche Giovanni Crisostomo, in netta controtendenza con quelle che erano le credenze giudaiche dell’epoca, fu un fermo sostenitore della nascita di Gesù in dicembre poiché, con una quasi certa forzatura nella lettura arbitraria dei Vangeli, interpretando la concezione del Battista in settembre e quella del Cristo sei mesi più tardi, in marzo, dichiarò come la natività non potesse esser collocata altrove se non nell’ultimo mese dell’anno. Nelle Chiese Ortodosse d’Oriente, la ϑεοϕάνεια-Teofania, corrispettivo della nostra Epifania, è celebrata in corrispondenza del 19 gennaio del nostro calendario, esattamente 12 giorni il natale ortodosso, il 6 o il 7 di gennaio (tale basculanza di data dipende dal fatto se l’anno sarà bisestile o meno): la festività della Teofania commemora il Battesimo del Cristo nella acque del Giordano, dove nella Chiesa Cattolica tale accadimento viene posto alla prima domenica successiva all’Epifania. La ragione di tale spostamento, probabilmente, è da ricercarsi in una volontà pragmatica di scindere i flussi dei pellegrini che in quel periodo si dirigevano verso il fiume Giordano e Gerusalemme; altra motivazione assai valida va ricercata nella volontà, da parte della Chiesa cristiana, di appropriarsi definitivamente della data di celebrazione del Sol Invictus, festività che al suo interno racchiudeva onorificenze volte alla sacralizzazione di una poliantea di divinità dagli attributi solari. La “manifestazione” del Messia, avvenendo 12 giorni dopo la sua nascita, assorbiva così de facto il potente simbolismo numerico proprio dei culti pagani nei quali il numero 12, legato a profonde concezioni sacrali, recitava un ruolo cardine (non certamente un caso che anche gli Apostoli del Signore venissero considerati dodici). Così facendo, oltre a soddisfare una ratio puramente pratica con una maggiore razionalizzazione delle festività dedicate al culto cristiano, si connotò l’ascesa del bimbo di Nazareth quale DioCreatore e Onnipotente, erede dei culti solari del mondo antico ammantato, però, di una centralità spirituale come difficilmente era accaduto in Europa, se non forse nel lontanissimo periodo neolitico con la religione delle Grandi Dee Madri.
ROMA – Il bonus mobili sale a 8 mila euro rispetto ai 5 mila previsti, ma comunque non raggiunge i 10 mila di quest’anno (nel 2021 la cifra detraibile era di 16 mila euro). L’agevolazione, inserita nella manovra, vale per gli anni 2023 e 2024 sia per l’acquisto di mobili, sia per gli elettrodomestici green (forni, lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie), sia per gli arredi in caso di interventi di ristrutturazione della casa. Su tutti questi prodotti si può contare su una detrazione al 50%.
COME OTTENERE IL BONUS MOBILI
La detrazione Irpef del 50% si applica sull’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A per i forni, la E per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie, la classe F per i frigoriferi e i congelatori.
La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 8 mila euro. La quota viene rimborsata al cliente in sede di dichiarazione dei redditi. Per usufruire dell’agevolazione è necessario che la data di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici. La data di avvio potrà essere provata grazie alla presentazione delle abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie (Cila o Scia).
QUALI MOBILI RIENTRANO NEL BONUS
Rientrano tra i mobili agevolabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze e anche i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi. Nell’importo delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio, purché le spese siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione (bonifico, carte di credito o bancomat).
La realizzazione di lavori di ristrutturazione sulle parti comuni condominiali consente ai singoli condòmini (che usufruiscono pro quota della relativa detrazione) di detrarre le spese sostenute per acquistare gli arredi delle parti comuni, come guardiole oppure l’appartamento del portiere, ma non consente loro di detrarre le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per la propria unità immobiliare.
Per avere la detrazione occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
I DOCUMENTI DA CONSERVARE
La detrazione è ammessa anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. I documenti da conservare sono: l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente). E ancora: le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti. Lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, insieme all’indicazione della natura, della qualità e della quantità dei beni acquistati, è equivalente alla fattura. Rispettando tutte queste prescrizioni, la detrazione può essere fruita anche nel caso di mobili e grandi elettrodomestici acquistati all’estero. (www.dire.it – Agenzia Dire)
Già tutto pronto nello show room di Serafini Antichità e presso l’Area di Servizio Civita Sud per quanto riguarda il Natale 2022. Collezioni esclusive, pezzi unici per vivere il Natale in una atmosfera particolare. La scelta quest’anno è amplissima per la gioia di grandi e piccini. Arredi design natalizi per esterni, interni, per rendere piu’ bello ogni spazio e dare quel tocco di dettaglio in più che fa poi la differenza.
Vi aspettiamo dunque presso i nostri expo per regalare, regalarsi gioie, colori e luci per accogliere uno splendente 2023.
CIVITA DI ORICOLA – Laddove il tempo celebra la bellezza. Nell’amplissimo show room di Serafini Antichità in loc. Colle San Giovanni a Civita di Oricola una opportunità imperdibile: tutto al 50% per il black friday di venerdì prossimo 25 Novembre 2022. Per l’intera giornata sarà possibile acquistare pezzi unici a prezzi veramente incredibili. Il tutto in una visita entusiasmante negli oltre tremila metri quadrati di esposizione permanente.
E’ aperto dalle 20 alle 20, orario continuato con assistenza per tutte le esigenze della clientela.
Roma – Ha preso il via dal 29 Ottobre e sarà aperta fino al prossimo 6 Novembre l’edizione in grande stile 2022 della fiera MOACASA. Un cult che serve proprio ad esplorare nuove frontiere del mondo dell’arredamento e del design. Due i padiglioni espositivi a tema. Particolare successo sin dai primi giorni sta facendo riscontrare la collezione proposta da Serafini Antichità, che come ogni anno è presente in questo appuntamento di rilevanza nazionale ed estera.
E nello stand ci sono solo alcune delle proposte della nuova stagione e delle migliori collezioni di antiquariato e design, oggettistica e chi piu’ ne ha ne metta. Molti visitatori dalla Fiera, hanno poi raggiunto lo show room di Civita di Oricola (uscita A24 Carsoli Oricola) dove in ben tremila metri quadrati si può apprezzare il meglio dell’arredo antico, con occasioni importanti. Stanze tematiche per una visita guidata d’eccellenza.
Civita di Oricola – Il mobile antico sta subendo una vera e propria evoluzione. Cresce sempre di pù il fascino delle collezioni, dei restauri e di quanto si possa realizzare di bello ed accogliente in una casa da abitare, una casa vacanze ma anche e soprattutto in spazi dedicati alle attività ricettive sia all’aperto che interno. Davide Serafini, imprenditore di successo della Serafini Group, ci spiega in alcuni passaggi quanto il settore sia affascinante.
D. Il mobile antico, il design particolare si sta sempre di più evolvendo. Giovani coppie scelgono di arredare le loro prime e nuove case con questa tipologia di arredi, cosa sta accandendo?
Il mobile antico da sempre affascina, perchè porta con sè una storia che è legata a luoghi, arte, e creatività che sono caratterizzati da una unicità di lavorazione, colori e strutture. Negli ultimi tempi vi è una riscoperta per questa tipologia di arredi perchè le persone sono stanche della routine di mobili in apparenza economici, ma che poi nascondono una molteplicità di insidie, durata, robustezza, vivibilità quotidiana.
Chi pensa che approcciare al mobile antico sia costosissimo sbaglia, ci sono certo pezzi prestigiosi ma nello stesso tempo selezioni e soluzioni che con una spesa peraltro contenuta si riesce ad avere la casa dei sogni. Per questo c’è una attenzione maggiore al nostro target di design.
D. Il settore restauro dei mobili antichi consente di restituire nuova vita e luce a pezzi che erano nel dimenticatoio…
R. Si, noi da sempre siamo affascinati dal restauro. Per poter riportare un mobile agli antichi splendori, e finanche migliorarlo rispetto ad allora occorre professionalità, passione e la cura di quei dettagli che fanno la differenza. La lavorazione è un rituale vero e proprio. Nella nostra strutturata falegnameria c’è tutto un percorso nelle fasi di restauro che inizia dalla cognizione dei legni. Solo conoscendo cosa si sta trattando si riesce ad avanzare in una lavorazione con tecnologie conservative e nello stesso tempo ristrutturative di un determinato prodotto. Molte persone riscoprono che vecchi mobili cantinati, possono tornare a far vivere la storia dei propri avi, e conferire un decoro del tutto unico agli ambienti.
D. Nel settore restauro è ovvio parlare di trattamento antitarlo, perchè è da consigliare?
E’ una delle prime cose che valutiamo analizzando un mobile da riportare alla luce. Eliminare i tarli assicura superfici splendide, solidità ed una durata nel tempo impensabile. Ci sono molte tecniche, tradizionali e con l’utilizzo di speciali prodotti, ma ultimamente l’evoluzione tecnologica ci consente anche di trattare mobili con speciali camere che garantiscono risultati ottimali.
D. Che tipo di casa si può avere con gli arredi di Antichità?
Non solo antichità, va considerato che le nostre collezioni sono ad amplissimo raggio, dal design unico che raccoglie una modernità talvolte anche stravagante, ma sempre sobria, a selezione ed abbinamenti di arredo unici nel loro genere. Riusciamo a progettare ambienti che fanno la differenza. Ma oltre a questo la nostra esperienza come Serafini Antichità è andata ad approdare ed arricchirsi anche nella sceneggiatura cinematografica. Anche in questo settore forniamo i nostri arredi per la creazione di ambienti nei teatri e basi di scena di pellicole di successo, poichè nelle riprese, quello che colpisce è quel dettaglio di cui parlavamo prima che fa la differenza.
D. Tra mura domestiche, spazi aperti, ed attività commerciali e professionali, quale è il settore di maggiore azione per Serafini Antichità?
Noi agiamo a 360°, per gli spazi aperti proponiamo una molteplicità di collezioni dai gazebo in ferro battuto da personalizzare, panche, tavoli, sedute, bellissimi barbecue di terracotta messicana, ma tanto altro ancora, mentre per gli interni c’è solo l’imbarazzo della scelta. Oltre al mobile infatti ci sono suppellettili, quadri, orologi, ed idee che cerchiamo di ricreare in apposite stanze tematiche che sono visitabili presso il nostro ampio show room che tralaltro è sempre aperto.
D. Viene la voglia di venire a visitarlo
R. Il nostro show room è strutturato su due piani, e si visita in totale sicurezza. Consigliamo sempre di venire con calma, poichè la scelta merita sempre attenzione. Siamo comunque pronti per le nuove sfide del futuro!.
Clicca sul link sottostante per un viaggio virtuale nel mondo Serafini Antichità!
La paglia di Vienna era particolarmente popolare durante il periodo vittoriano. Negli anni passati questa intessitura del tutto particolare ha vissuto alti e bassi nel mondo dell’arredamento, fino a scomparire di scena per lunghissimi tempi. Ma dopo un lungo periodo di assenza, grazie al ritorno dello stile shabby chic e dei mobili in stile francese, la paglia di Vienna torna ad essere uno dei materiali più richiesti da designer e architetti di tutto il mondo.
In realtà, ha origini molto lontane. Si tratta, infatti, di una delle più antiche tecniche di fabbricazione di mobili, utilizzata sin dai tempi degli egizi. Si è assistito, poi, a una sua larga diffusione negli anni del colonialismo.
Tra i grandi nomi che hanno fatto della paglia di Vienna il proprio marchio di fabbrica c’è l’ebanista Michael Thonet o meglio i suoi figli che, dopo avere ereditato l’azienda di famiglia, progettarono la Sedia N°14, con la seduta di paglia di Vienna. Siamo nel 1859.
Da allora, questa lavorazione assunse il nome dell’omonima città dove veniva prodotta e dalla quale partì, alla conquista del mondo intero, grazie all’industrializzazione della produzione.
Dopo anni di oblio, nel 1928, la paglia di Vienna torna a essere protagonista di un’altra icona del design: la sedia B32, detta anche Cesca, progettata da Marcel Breuer.
Oggi, designer e home brand hanno sapientemente reinterpretato questo materiale in chiave contemporanea. Ecco alcuni esempi.
Quando si fa riferimento alla paglia di Vienna, risulta istintivo associarla alla decorazione di sedie, spesso pensate per gli spazi outdoor. Oggi, questo materiale si sposta nell’indoor, conquistando il mondo delle sedute, in senso lato.
La Paglia di Vienna di prima qualità è ricavata dal giunco (trafilato di giunco) ed è tagliata in lunghe listarelle sottili di larghezza variabile da 1.75 a 3.00 mm che ne caratterizzano un’elevata resistenza.
Si presenta con una superficie liscia come la plastica ed è ideale per la costruzione di piccoli accessori (es. cestini) e per l’impagliatura di seduta di sedie.
Serafini Antichità è leader nel trattamento della paglia di Vienna, ed effettua nella qualificata falegnameria anche interventi di restauro, riparazioni e trattamenti rigenerativi altamente professionali.
CIVITA DI ORICOLA – E’ stato scelto un legno molto particolare e resistente alle variazioni di temperatura e umidità per realizzare i nuovi tavoli per la Taverna Trilussa nel cuore di Roma. Il team ed i laboratori della Serafini Antichità hanno progettato e quindi realizzato tutto il restyling, quello che è già diventato parte della buona tavola che caratterizza da sempre la nota Taverna apprezzata dai clienti di ogni dove.
Gran parte della produzione è stata già consegnata, ed i tavoli sono già lì nella cornice di questo luogo dove la convivialità ed il buongusto regnano sovrani.
“Il legno scelto – spiega Davide Serafini owner di Serafini Antichità – viene utilizzato soprattutto negli ambienti outdoor. Proviene da paesi dell’Africa Equatoriale come il Kenya, l’Angola, Sierra Leone e Congo ed appartiene alla famiglia delle Moraceae. L’albero da cui si ricava questo legno viene considerato sacro da molte popolazioni africane, le quali lo hanno sempre utilizzato per costruire le loro abitazioni.”
Ed il legno è stato interamente lavorato presso il laboratorio della Serafini Antichità. Altri tavolo sono già pronti poichè la Taverna Trilussa ha deciso di procedere ad un restyling generale, per ambienti che renderanno ancora piu’ suggestive le degustazioni.
Il colore dell’Iroko è piuttosto variegato dopo la sua stagionatura, infatti presenta variazioni cromatiche che vanno dal giallo chiaro al marrone scuro. Inoltre è un legno molto versatile che può essere usato in diversi ambiti. Spesso diviene materia prima per le aziende che fabbricano mobili e parquet, oppure viene utilizzato dalle popolazioni africane per fabbricare il famoso tamburo a calice e anche altri strumenti musicali.
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