Domenica 27 ottobre 2024 torna l’ora solare: le lancette saranno spostate questa notte un’ora indietro dalle 3 alle 2 del mattino, le giornate si accorceranno ma si dormirà un’ora in più fino all’ultimo weekend del mese di marzo quando tornerà l’ora legale.
Presso il nostro show room amplissima collezione di orologi design.
CIVITA DI ORICOLA – Serafini Antichità, celebre punto di riferimento per gli amanti del design e dell’arredamento d’epoca, è pronto a stupire con le sue nuove collezioni. Il suo amplissimo showroom di ben 3000 metri quadrati è stato recentemente arricchito con pezzi unici che non si possono trovare altrove. Tra le novità più interessanti spicca la Vespa Poltrona, un’originale creazione che coniuga la leggendaria iconica Vespa con un design comodo e funzionale. Un pezzo che è destinato a diventare un simbolo di classe e stile in qualsiasi ambiente.
per info: website www.serafiniantichita.it
Come ogni autunno è previsto il passaggio dall’ora legale che è entrata in vigore dal 31 marzo 2024 a quella solare. Pertanto: nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle 3 A.M. tutte le lancette andranno spostate indietro di un’ora.
Il cambiamento dell’ora influsice molto sulle abitudini e sulla qualità della vita delle persone e c’è stato sempre un ampio dibattito sul fatto di dover/voler lasciare sempre quella legale che assicura più luce durante il giorno.
L’ora legale, ossia l’avanzamento di un’ora rispetto all’orario solare, è una pratica che oggi ci sembra del tutto normale in molte parti del mondo. Tuttavia, la sua storia è relativamente recente e nasce da esigenze economiche e sociali ben precise.
L’idea di sfruttare meglio la luce naturale del giorno risale al XVIII secolo, e uno dei primi promotori di questa teoria fu Benjamin Franklin. Durante il suo soggiorno a Parigi nel 1784, Franklin, che era ambasciatore americano in Francia, scrisse una famosa lettera al quotidiano “Journal de Paris” in cui suggeriva di svegliarsi prima per sfruttare la luce solare e risparmiare sulle candele. La sua proposta era perlopiù ironica, ma portava con sé un concetto serio: adattare gli orari quotidiani alla luce naturale per risparmiare energia.
Nonostante le osservazioni di Franklin, la sua idea non venne presa seriamente in considerazione fino a circa un secolo più tardi.
L’idea di un vero e proprio sistema di “ora legale” venne ripresa alla fine del XIX secolo. Uno dei primi ad avanzare una proposta concreta fu il neozelandese George Vernon Hudson, un entomologo appassionato che, nel 1895, propose di spostare avanti l’orario di due ore durante l’estate. Hudson era interessato a prolungare le ore di luce diurna per dedicarsi ai suoi studi sugli insetti. Sebbene la sua proposta non ebbe immediato successo, gettò le basi per il concetto moderno dell’ora legale.
Un’altra figura fondamentale nell’introduzione dell’ora legale fu l’inglese William Willett, un costruttore britannico che nel 1907 pubblicò un opuscolo intitolato The Waste of Daylight (Lo spreco della luce diurna). Willett propose di avanzare l’orologio di 20 minuti per quattro domeniche consecutive di aprile e ritardarlo allo stesso modo in settembre. Egli era convinto che questa modifica avrebbe migliorato la qualità della vita delle persone, permettendo di godere di più ore di luce durante il tempo libero. Nonostante l’appoggio di alcuni esponenti del governo britannico, la proposta di Willett non venne approvata immediatamente.
Il vero impulso all’introduzione dell’ora legale arrivò con la Prima Guerra Mondiale. Con la guerra in corso e la necessità di risparmiare carbone per l’industria bellica, la Germania fu il primo paese ad adottare ufficialmente l’ora legale nel 1916. Il Regno Unito e altri paesi europei, tra cui l’Italia, seguirono poco dopo, adottando l’ora legale come misura temporanea per aumentare l’efficienza energetica.
Negli Stati Uniti, l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1918, durante l’amministrazione di Woodrow Wilson, come misura per sostenere lo sforzo bellico. Tuttavia, la misura non era popolare, specialmente tra i contadini, e venne abbandonata alla fine della guerra.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, l’ora legale venne abbandonata in molti paesi, per poi essere reintrodotta durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel periodo, i governi cercavano nuovamente di risparmiare energia per sostenere gli sforzi bellici. Gli Stati Uniti, ad esempio, adottarono una versione permanente dell’ora legale, nota come “War Time”, tra il 1942 e il 1945.
Nel dopoguerra, l’adozione dell’ora legale diventò una questione di dibattito in molti paesi. Alcuni stati la adottarono in modo stagionale, mentre altri la abbandonarono completamente. In Italia, l’ora legale venne reintrodotta stabilmente nel 1966, e da allora è stata utilizzata con continuità, sebbene con alcuni aggiustamenti nel calendario di applicazione.
Oggi, l’ora legale è una pratica adottata in molti paesi del mondo, in particolare in Europa e in Nord America. Tuttavia, negli ultimi anni, la sua utilità è stata messa in discussione. Gli studi hanno dimostrato che il risparmio energetico legato all’ora legale è meno significativo di quanto si pensasse in passato, soprattutto con l’uso diffuso di energia elettrica e la crescente efficienza energetica degli edifici moderni.
Inoltre, l’ora legale può avere effetti negativi sulla salute, in quanto lo spostamento dell’orario può alterare il ciclo sonno-veglia, provocando disturbi del sonno e problemi di concentrazione, soprattutto nei giorni immediatamente successivi al cambio dell’ora.
A partire dal 2018, l’Unione Europea ha avviato un dibattito sulla possibilità di abolire l’ora legale. Una consultazione pubblica ha mostrato che la maggioranza dei cittadini europei sarebbe favorevole all’abolizione del cambio dell’ora, e nel 2021 il Parlamento Europeo ha votato per permettere agli stati membri di decidere se mantenere l’ora legale o adottare un orario fisso tutto l’anno. Tuttavia, una decisione definitiva a livello europeo non è ancora stata presa, e molti paesi continuano a seguire il tradizionale cambio stagionale dell’ora.
La storia dell’ora legale è un esempio di come le esigenze economiche, sociali e politiche abbiano influenzato le nostre abitudini quotidiane. Ciò che era iniziato come una proposta per risparmiare energia durante i periodi di crisi è diventato una pratica globale, seppur con numerose variazioni e critiche. Resta da vedere se, nei prossimi anni, l’ora legale continuerà ad essere parte delle nostre vite o se sarà definitivamente abolita in favore di un orario fisso.
in foto: orologio di collezione Serafini Antichità
CIVITA DI ORICOLA – In arrivo una bellissima MINI D Van, particolari d’arredo design unici nel loro genere, ricercati ed affascinanti. Come tutte le collezioni che sono arrivate ed altre che ne seguiranno per la nuova stagione autunno inverno. Lo show room sempre più ricco può essere visitato tutti i giorni dalle 8 alle ore ore 18.00 dal Lunedì al Sabato. Domenica chiuso.
Dunque on l’arrivo della stagione autunno-inverno, Serafini Antichità rinnova la sua offerta, presentando una straordinaria selezione di pezzi unici e ricercati per arredare con eleganza e sorprendere con design d’eccezione. Situato in un vastissimo showroom di oltre 3.000 metri quadrati, questo storico punto di riferimento per gli amanti dell’antiquariato e del design d’autore continua a distinguersi per la qualità e l’unicità delle sue proposte.
Le nuove collezioni di Serafini Antichità offrono una fusione perfetta tra passato e presente, in grado di soddisfare sia gli appassionati del design classico che quelli con un gusto più contemporaneo. Dai mobili antichi restaurati con cura e maestria, alle opere di design moderno che combinano estetica e funzionalità, ogni oggetto esposto nel showroom racconta una storia unica. L’attenzione ai dettagli e la ricerca di pezzi originali e fuori dal comune rendono l’esperienza di visita a Serafini Antichità un viaggio nel tempo e nello stile.
Visitare lo showroom di Serafini Antichità non significa solo ammirare pezzi unici, ma anche essere accompagnati da un team di esperti pronti a rispondere a ogni esigenza. Sia che si tratti di scegliere il mobile perfetto per un salotto sofisticato o di trovare l’elemento d’arredo che sorprenda in un ambiente moderno, il team è a disposizione per guidarvi nella scelta. La loro competenza si estende anche ai servizi di restauro d’autore, grazie al laboratorio interno specializzato nel riportare mobili antichi al loro splendore originale.
Uno degli elementi distintivi di Serafini Antichità è proprio il suo laboratorio di restauro, dove ogni pezzo antico viene trattato con cura e rispetto. Grazie a tecniche artigianali tramandate di generazione in generazione e all’utilizzo di materiali di altissima qualità, i mobili tornano a vivere, mantenendo intatta la loro autenticità. Che si tratti di un cassettone d’epoca, una credenza o una poltrona in stile, il team di restauratori lavora con passione per garantire che ogni oggetto conservi il fascino del passato pur adattandosi agli standard di oggi.
Lo showroom di Serafini Antichità, con i suoi oltre 3.000 metri quadrati di spazio espositivo, è un ambiente accogliente e raffinato, dove ogni angolo racconta una storia. Ogni pezzo esposto è accuratamente allestito per far risaltare al meglio le sue caratteristiche, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva e stimolante. Gli amanti del design e dell’antiquariato troveranno una selezione che spazia dagli stili classici a quelli più eclettici, perfetta per arredare sia case che uffici con gusto e personalità.
Non perdere l’occasione di scoprire le nuove collezioni autunno-inverno da Serafini Antichità. Ogni visita al loro showroom è un’opportunità per trovare il pezzo perfetto che aggiungerà carattere e unicità al tuo spazio. Che tu stia cercando un mobile antico restaurato o un’opera di design moderno, Serafini Antichità ti aspetta con una vasta gamma di scelte in grado di soddisfare ogni esigenza estetica e funzionale.
Il fascino dell’antico si sposa con la raffinatezza contemporanea, e Serafini Antichità è il luogo dove questo incontro prende forma in ogni dettaglio.
CIVITA DI ORICOLA – Bella sorpresa questa mattina allo show room di Serafini Antichità in via Colle San Giovanni a Civita di Oricola. Il team ha accolto un cliente speciale: il noto e grande attore nazionale Enzo De Caro. Brillante e simpaticissimo è rimasto affascinato dall’expo room amplissima e dalle tecniche di restauro del mobile antico.
Il mobile antico è una passione. Nello scorrere degli anni riesce a conservare inalterato il fascino della storia che lo caratterizza. Un mobile passa attraverso epoche, generazioni, famiglie. Diventa parte integrante della nostra vita. Uno degli aspetti più caratterizzanti in questo settore è proprio l’arte del restauro. Una vera passione per Serafini Antichità che in adiacenza al proprio amplissimo show room di oltre cinquemila metri quadrati dispone di un laboratorio attrezzato e qualificato con restauratori che credono nel loro lavoro e riescono a riportate agli antichi splendori mobili e collezioni di antiquariato, che sembrano voler/poter essere inutilizzabili. Cosicchè Serafini Antichità restituisce il fascino alla storia, al mobile che prosegue inalterato il suo percorso d’arte e di creatività.
La dote principale di un restauratore è l’ amore per il proprio lavoro, condizione ideale perché un restauro riesca, nei limiti delle proprie possibilità e conoscenze.La prima fase del restauro consiste nell’individuazione tecnica-artistica di un mobile, ovvero la sua collocazione nel tempo, i metodi usati per costruirlo, lo stile che lo caratterizza. Acquisiti questi dati sarà fondamentale decidere il tipo di restauro da eseguire, questo può essere : conservativo o integrativo. Un restauro conservativo interverrà sul mobile solo con opere di consolidamento delle parti esistenti, salvaguardando, nei limiti del possibile, i “danni” acquisiti con il tempo. In un restauro conservativo non è necessario ripristinare, al punto di riportare il mobile alle condizioni in cui era quando fu costruito. Una gamba mancante va sicuramente rifatta, ma una tavola imbarcata, una cornice eccessivamente tarlata non devono essere reintegrate, ma consolidate per far si che la loro genuinità si prodighi nel tempo.
Il restauro integrativo, invece riguarda più da vicino i mobili che non hanno più un’anima, se non si interviene in maniera drastica. Ricostruendo una cornice mancante su di un’armadio, si ridonerà allo stesso il fascino che aveva perso lungo il suo percorso nel tempo. Fondamentale è scrivere un programma di interventi, in cui verranno elencati in maniera cronologica. Si inizia sempre con gli interventi di falegnameria, poi di pulitura e quindi di lucidatura. Elencate tutti gli interventi che dovete eseguire, sia quelli che integrano una parte mancante, sia quelli che si limitano al reincollaggio di una parte che si è semplicemente distaccata. La pulitura del mobile è l’operazione che richiede più attenzione, un’errore è più o meno irreversibile. Cosa sacra è la salvaguardia dell’integrità della patina, quella colorazione che il mobile ha acquisito con il tempo, è irriproducibile, quindi attenzione all’uso di sostanze troppo aggressive (soda caustica, acidi di vario genere), o di abrasivi, oserei quasi vietati. Analizzate sempre il tipo di vernice che ricopre l’oggetto, non sempre è necessario sverniciare e comunque usate sempre un prodotto adeguato, solo in certi casi quando ormai la patina è compromessa, l’uso di sostanze o mezzi drastici è consentito. La lucidatura è quell’operazione finale che dona al mobile tutto il sapore del suo tempo trascorso. I metodi principali di lucidatura sono due quello a cera e quello a gommalacca, il primo destinato a mobili di origine popolare, il secondo a mobili di ebanisteria medio alta.
Per qualsiasi altra informazione potete rivolgervi direttamente a noi…
Roma – – Cresce ancora il numero di dimore e giardini storici inseriti nella Rete della Regione Lazio. Con il nuovo accreditamento si aggiungono infatti altri 12 siti tra palazzi, ville, complessi architettonici e paesaggistici e parchi di enorme valore storico e artistico, portando in totale a 183 i beni accreditati nella Rete regionale.
La Regione Lazio in questi anni ha inteso valorizzare e promuovere il vasto patrimonio culturale di dimore, ville, parchi e giardini storici presenti nella Regione, fin dall’approvazione nel 2016 di una Legge specifica per la tutela delle ville, delle dimore e dei parchi storici. Uno strumento concreto per sostenere il recupero e la valorizzazione di una parte importante e fino a oggi sottoutilizzata del patrimonio architettonico e artistico del Lazio: le dimore storiche non hanno solo un valore culturale proprio, che come tale deve essere tutelato, ma possono diventare un volano importante per produrre ricchezza e incentivare il turismo. E in questi anni la rete delle dimore si è costantemente ampliata, passando dalle 96 del 2017 fino alle attuali 183.
Le dimore accreditate di recente sono il Castello Orsini Naro a Mompeo (RM), il Castello Orsini Cesi a Sant’Angelo Romano (RM), il Castello Baglioni a Graffignano (VT), Palazzo Crescenzio e il Parco della Rimembranza a Mentana (RM), il Complesso di S. Maria in Fornarola, la Galleria degli Specchi e l’appartamento estivo di Palazzo Borghese e la Galleria Doria Pamphilj a Roma, Palazzo Chigi a Viterbo, Palazzo Guarini Antonelli a Priverno (LT), Palazzo Gottifredo ad Alatri (FR) e il piano nobile di Palazzo Pelliccioni a Poli (RM).
Luoghi straordinari che per le loro valenze culturali e turistiche sono oggetto di una particolare attenzione da parte di Regione Lazio: la Galleria Doria Pamphilj ad esempio, inserita nel vasto complesso del Palazzo Doria Pamphilij al Corso, è uno scrigno di opere d’arte di eccezionale qualità, aperta al pubblico sin dall’Ottocento. I quattro bracci della galleria e le sale connesse ospitano oltre 650 dipinti, tra le più importanti collezioni private d’Italia. La Galleria degli Specchi, di gusto tardobarocco è uno dei capolavori del Settecento romano. O ancora Palazzo Guarini, di origine medioevale, come testimoniato dalle finestre bifore in facciata. All’inizio del Novecento il palazzo è stato restaurato e completamente ridecorato nel piano nobile, e ospita oggi il civico museo archeologico di Priverno.
Sta arrivando l’estate e tante sono le occasioni per vivere gli spazi aperti, come i famosi barbecue e caminetti messicani, che sono occasione ideale per cucinare all’aperto in tutta sicurezza. Le terrecotte con i quali sono realizzati questi bellissimi prodotti consentono una durata illimitata nel tempo ed una cottura perfetta. Sono igienizzati ed igienizzabili senza alcun problema e per lo spazio esterno sono anche un complemento d’arredo eccellente. Un barbecue sempre pronto per vivere dunque quella che è l’estate della ripresa.
Molti sono i modelli in esposizione e tutti in prontissima consegna: un prodotto artigianale che si può definire l’alta qualità accessibile. I Barbecue messicani in grado di conferire un certo fascino ed arredare ambienti e spazi interni ed esterni. Arredamento e praticità per feste e conviviali all’aperto.
Basta infatti un pò di carbone o di legna per preparare squisite grigliate o piatti all’aperto che possono essere valorizzati con i prodotti dell’Acetaia Serafini sempre disponibili nel medesimo show room. I barbecue sono realizzati in terracotta rossa rigorosamente messicana per un prodotto cotto nei formi a circa 900 gradi. Resiste benissimo alle alte temperature, ma teme il gelo, quindi durante i periodi piu’ freddi per evitare fessurazioni al prodotto è bene ricoverarlo all’interno di garage o cantine o come arredo interno. I costi sono alquanto accessibili, ce ne sono tante forme per tutti i gusti e per tutte le esigenze, vale la pena osservarli ed apprezzarli.
Ma oltre a questo, Serafini Antichità è molto altro: collezioni di antichità, mobili e con occasioni.. tutte da apprezzare!
per info: www.serafiniantichita.it
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